Drexciya

Drexciya

L'ultima tempesta

Drexciya è uno degli act techno più visionari della seconda genesi detroitiana. Una "resistenza" combattuta negli abissi, in assoluta segretezza per undici anni. Tra guerriglieri anfibi e interferenze electroidi, tempeste e allucinazioni. Un progetto che porta soprattutto la firma di James Stinson, primo "martire" di una coscienza techno

di Massimiliano Vianello

Il mare come non-luogo per la resistenza acquatica. L'Oceano come pianeta per esclusi, luogo deterritorializzato, immense praterie di liquidità per compiere un viaggio fatto di coraggio e resistenze. I drexciyani sono i figli delle schiave imprigionate nelle navi che salpano verso l'oceano durante la tratta degli schiavi, gettati in mare e cresciuti nelle profondità degli abissi. Cresceranno come guerriglieri anfibi, che lottano per la giustizia e per la propria storia con l'ideale primo di riportare il popolo afroamericano alla madre terra Africa. Il paesaggio drexciyano ospita metropoli di bolle, rosse colline e la città di Lardossa, dove vige uno stato di assoluta spensieratezza e tranquillità, tutto è più semplice ed è come essere continuamente in uno stato di trance. Guerrieri anfibi che si allenano a mosse di jujidsu e piccole particelle acquatiche volteggiano attorno alla resistenza che viene dal basso, dal profondo, dall'underground.
Per affrontare al meglio il catalogo dei Drexciya bisogna prima entrare a far parte del loro mondo, riuscire a tuffarcisi, in quell'oceano così profondo, sin dove la luce del sole non può arrivare, dove a risplendere saranno i suoni e le interferenze electroidi di uno degli act techno più visionari della seconda genesi detroitiana.

James Stinson, nato a Detroit il 14 settembre 1969, mente dei Drexciya.
Una semplice frase che pochi anni fa sarebbe costata oro a una qualsiasi testata giornalistica musicale del globo. Il progetto Drexciya affascina per 11 anni nella più assoluta segretezza. Nessuno sa chi sono i componenti né quanti sono. Nessuna foto, nessun coinvolgimento con il mondo al di fuori della sua genesi aquatica. Le poche interviste che abbiamo reperito sono quasi tutte su internet e rilasciate negli ultimi anni della carriera di Stinson. Come molti produttori di Detroit, anche James viene catturato dalle onde radio di Electrifying Mojo, il disc jockey che aiutò non poco la diffusione della techno. La prima rivelazione avviene ascoltando per caso il suo programma radiofonico, mentre corre con la bicicletta per le strade dell'east Detroit. Dalla radiolina che porta sempre con sé, esce il canto della liberazione, "Alleys Of Your Mind" dei Cybotron, gruppo proto-techno formato da Juan Atkins e Rick Davis, in cui il suono electro viene portato al limite, trasformandosi in futuro, grazie al solo Atkins, nella parola "techno".

Da quel momento, gli show di Electrifying Mojo diventano la ragione di vita per James Stinson, che dopo otto anni di folgorazioni elettroniche, il 18 settembre 1989, si sveglia di notte gridando "Drexciya"! Ancora una volta l'immaginario è più affascinante che impossibile, la bellezza del tutto non sta soltanto nella portata sonora, ma nei limiti, da superare senza indugio e con coraggio.
Dopo quella notte, James pensa seriamente a un progetto musicale, ma la prima creazione dei Drexciya avrà luce solo dopo tre anni di sperimentazioni e settaggi sonori.
Non si sa con chi e come trascorre quei tre anni, ma alla fine Stinson sceglie un compagno di una genialità pari alla sua, con sfumature diverse e inedite, il suo nome è Gerald Donald. Dotato di uno spiccato umorismo e di una visione complementare a quella di Jeff Mills e Robert Hood, nella quale l'elettronica è padrona del futuro technologico. Sarà Gerald a definire l'electro post-Drexciya nei suoi successivi, numerosi progetti, regalandoci dischi di incantevole bellezza. Sotto i nomi Dopplereffekt, Der Zyklus, Arpanet, Japanese Telecom e Heinrich Mullerm, l'altra metà dei Drexciya porterà con sé l'eredità del suono electro nel futuro.

Drexciya si rivela al mondo nel 1991, in piena folgorazione Submerge, il canale distributore di tutta la compagine Underground Resistance, quartier generale del meglio della seconda ondata techno di Detroit.
Tutto inizia con Deep Sea Dweller (12" Submerge): a magnificarlo, "Sea Quake" e "Sea Snake". La prima, sul lato A, è un assalto techno pieno di bolle e scivoloni, interferenze e tastiere che galleggiano. "Sea Snake" è più visionaria, si sente la mano di Gerald Donald, un basso che pulsa cartoonesco confezionando una hit sicura per la "hot of the pops" lardossiana.

Due anni sabbatici e il futuro classico Bubble Metropolis (12" UR) rompe la quiete con i numeri di "Positron Island", che riprende l'ideale di "Sea Quake", gli esperimenti electro di "Beyond The Abyss" e il capolavoro "Bubble Metropolis". Il secondo capitolo delinea in modo meno casuale l'immaginario drexciyano e avvicina molti ascoltatori all'oceano dei nostri.

Modular Enhancement (12" Rephlex 1993) approda su Rephlex (etichetta discografica con a capo il non meno visionario Richard D. James) e sfoggia canti partigiani e di rivoluzione per la generazione post-atomica.

Nel 1994 arriva The Unknown Aquazone (12" Submerge" 1994) ed è forse il momento più alto del drexciya-pensiero. "Living On The Edge" è puro esperimento techno, "Aquabahn" è Stinson fatto musica. "Lardossen Funk" è caricato sull'iPod di Obi Wan Kenobi, "Red Hill Of Lardossa" sente il peso di Gerald e cresce come un mulinello tra due correnti acquatiche, "Aqua Jujidsu" ricorda le atmosfere di "Beyond The Abyss", "Take Your Mind" l'ho sentita fischiettare da un pappagallo a casa di un amico.

Lo stesso anno esce Aquatic Invasion (12" UR 1994), con un pezzo su tutti: lo scintillante "Wavejumper", determinante per il futuro del gruppo e catalizzatore di quel movimento techno influenzato dall'electro kraftwerkiana che farà fluire dosi infinite di eroina nelle vene di Hell e di tutto il catalogo della International Deejay Gigolo (non a caso, futura base produttiva per Gerald Donald). Minimale e ipnotica, sporca e allucinogena, "Wavejumper" è un capolavoro.

Nel 1995 la Warp rilascia The Journey Home, con a capo "Black Sea". Sambra l'ultimo capitolo: dopo questo 12", i Drexciya annunciano infatti la fine del progetto. Determinante il malumore da parte di Gerald Donald, forse stanco di tutta le riservatezza a cui era sottoposto durante il primo periodo drexciyano.
L'anno dopo, però, esce l'enfatizzante The Return of Drexciya (12" UR 1996), dove pezzi come "You Don't Know" e "Bang Bang" possono solo rivelarci di quale genialità fosse in possesso James Stinson. Finisce qui il primo periodo fatto di soli 12", che segna l'assoluta importanza del duo in tutta la storia della musica electronica.

In questa prima fase, già erano comparsi piccoli progetti paralleli: sotto il nome L.A.M., Stinson firma il suo lavoro per Hardwax, etichetta discografica con a capo un altro duo leggendario e senza faccia, come Moritz von Oswald e Mark Ernestus (Basic Channel). Con questo nome pubblica nel 1992 Balance of Terror Ep, in cui il suo suono si fa più cupo e meno ironico.

Nel 1995 esce perfino un album, con il moniker Elecktroids. Dietro alla sigla si nascondono James Stinson, Gerald Donald e gli Ultradyne, altro gruppo detroitiano formato da Alex Lugo con il compare Dennis Richardson. Le quattro teste sfornano Elektroworld (Warp, 1995), un disco-tributo agli eroi di Stinson, i Kraftwerk. Il suono è più che mai electro e si sente la voglia di spostarsi verso "cafè elettrici" o "treni transeuropei", con il classico umorismo di Gerald Donald, annunciando il nostro benvenuto al futuro ("Future Tone") e sfoderando la classica "Japanese Electronics", un inno all'electro kraftwerkiana che raramente sarà eguagliato in seguito da altri produttori.

Il 1997 è anno di archiviazioni. La Submerge invita James e Gerald a compilare una sorta di greatest hits, poi meglio identificato come la raccolta (doppia) dei singoli finora pubblicati, il nome è The Quest (Submerge, 1997). E' la sintesi di una delle più grandi storie techno, un capolavoro senza tempo e un classico del futuro.

Da qui in poi le redini passano in mano al solo Stinson, il cui genio verrà lentamente immerso nel liquido invisibile chiamato "vita".
Stinson snobba la produzione in 12", pubblica Neptune's Lair (Tresor, 1999) ed è ancora capolavoro. Si avverte l'intenzione di James di produrre un amalgama sonoro in contrasto al precedente The Quest, dove i brani potevano avvalersi della vicinanza nell'ascolto grazie alla loro "classicità". Apre un'intro: "Temple of Dos De Aqua" è pura visione. Scorre "Species Of The Pod", bpm a 130, ed è ancora magia. "Andreaen Sand Dunes" potrebbe averla scritta Battisti, "Running Out Of Space" sono due minuti paradisiaci nei quali perdersi completamente. Il resto del disco abbatte ogni barriera sonora, tra sperimentazioni e pura eighty-electro, allestendo una sontuosa suite.

Tra l'uscita di Neptune's Lair e il terzo album, Stinson sfoga la sua creatività con altri due progetti inediti. Nel 2001 esce per la Warp Lifestyles Of The Laptop Cafè (Warp 2001) a nome The Other People Place, che raccoglie squisitezze electro jazzate, ballate per autostrade e ricordi della prima techno firmata Atkins. Un disco emozionante in ogni secondo, con pezzi come "It's Your Love" e "You Said You Want Me" che spaccano il cuore a metà, e una delle vette assolute del cammino stinsoniano: "Let Me Be Me", ballata post-electro con tastiere suonate a 400 metri sott'acqua.
L'altro progetto è a nome Transllusion e si materializza nell'album The Opening Of The Cerebral Gate (Supermat, 2001). Il suono è quadrato e scientifico, dark e cerebrale. I pezzi sembrano roteare su se stessi, scandendo il tempo con segnali morse e allarmi da sottomarini atomici.

Il 2002 è l'anno del ritorno dei Drexciya, Harnessed The Storm (Tresor, 2002) è il nome del terzo album dei Drexciya. Figlio delle atmosfere Transllusion, l'album assume i toni di una tempesta sonora, quasi fosse il traguardo da raggiungere prima della fine. Molto cupo, senza più ricordi del periodo cartoonesco, scorre veloce e scuro, in un tunnel dove la luce è difficile da raggiungere.

Stinson è malato di cuore e la sua vita comincia ad assumere una forma distorta, che in musica si riflette in severità e battaglie contro il tempo. Lo stesso anno esce Grava 4 (Clone 2002), dove il nero è il colore predominante. Inquietante e allucinato, il suono si scioglie tra tempeste di suono e accenni di uno Stinson per metà già fantasma, non più umano. Lascia scorrere bassi e dosi ripetitive di liquidi amniotici, tutto condensato, ma mai così sereno. Dopo Harnessed The Storm, sembra uno Stinson cosciente del suo cammino, del suo futuro. Un'accettazione di un percorso che si delineerà così geniale da non poter più essere terrestre.

Il 3 settembre 2002 James Stinson muore per complicazioni cardiache. Ad annunciarlo il giorno dopo è il quartier generale di Mad Mike, la Underground Resistence. La Tresor fa lo stesso ed è lutto per tutta la comunità techno. Lo stesso anno la Rephlex pubblica L.I.F.E., a nome Transllusion, ed è un'epigrafe sonora dotata di una bellezza accecante. Il suono è impregnato dalla consapevolezza di aver raggiunto un traguardo: sicuro della sua importanza, Stinson firma la sua fine per addentrarsi nella luce, e immergersi finalmente in un liquido senza forma. Vengono quindi svelati alcuni particolari della sua vita: padre di sette figli, camionista. La segretezza drexciyana aveva coinvolto anche la madre di Stinson, che resta meravigliata dell'interesse di mezzo mondo per la morte del figlio. Ci racconta che "era solito rinchiudersi nello scantinato a fare musica", "non faceva domande e non voleva ne fossero fatte a lui", "un ragazzo molto introverso".

Dopo la sua morte, le etichette Clone, Tresor e Kombination Research pubblicano tre dischi che nobilitano ancor più l'esperienza musicale di Stinson negli ultimi giorni della sua vita. A nome Lab Rat Xl su Clone esce Mice Or Cyborg, definito, dalle note di copertina, la settima e l'ultima tempesta dei Drexciya. Il suono è più electro di Grava 4, le suggestioni degne di lampanti guizzi luminosi nella foresta più buia. Su Tresor, con il moniker di Shifted Phases, esce Cosmic Memoirs Of Late Great Rupert J. Rosinthrope, più sperimentale e freddo, metallo che suona come un "motochip", mentre a nome Abstract Thought, ha luce l'album Hypothetical Situations, dove l'esperienza acquatica vive di un rapporto cosmologico, l'anima dell'artista tra le stelle nell'universo.

James Stinson è il primo martire di una coscienza techno. La trasposizione di tale sofferenza in musica è inedita in campo electronico. La sua storia affascina quanto il mondo da lui creato per la sua musica, la sua visione. Un genio ancora poco ammirato e rispettato, non solo dalla critica rock. Un percorso da affrontare naufragando tra i progetti e le rivelazioni, il trasformarsi, la mutazione dell'uomo, come recita una nota della copertina di Grava 4, "Don't be afraid of evolution".

Drexciya

Discografia

DREXCIYA
Album
The Quest (antologia, Submerge, 1997)
Neptune's Lair (Tresor, 1999)
Harnessed The Storm (Tresor, 2002)
Grava 4 (Clone, 2002)
Ep/Singoli
Deep Sea Dweller (Shockwave Records, 1992)
Drexciya 2: Bubble Metropolis (Underground Resistance, 1993)
Aquatic Invasion (Underground Resistance, 1994)
Drexciya 3: Molecular Enhancement (Rephlex, Submerge, 1994)
Drexciya 4: The Unknown Aquazone (Submerge, 1994)
Drexciya 5: The Journey Home (Warp Records, 1995)
The Return Of Drexciya (Underground Resistance, 1996)
Uncharted (Somewhere In Detroit, 1998)
Fusion Flats (Tresor, 1999)
Hydro Doorways (Tresor, 2000)
Digital Tsunami (Tresor, 2001)
Drexciyan R.E.S.T. Principle (Clone, 2002)
LAM
Balance Of Terror (Hardwax, 1992)
ELECKTROIDS
Elektroworld (Warp, 1995)
THE OTHER PEOPLE PLACE
Lifestyles Of The Laptop Cafè (Warp, 2001)
TRANSLLUSION
The Opening Of The Cerebral Gate (Rephlex, 2002)
L.I.F.E. (Supermat, 2002)
LAB RAT XL
Mice Or Cyborg (Clone, 2002)
SHIFTED PHASES
The Cosmic Memoirs Of Late Great Rupert J. Rosinthrope (Tresor, 2002)
ABSTRACT THOUGHT
Hypothetical Solutions (antologia, Majestic Rock, 2006)
Pietra miliare
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