A colloquio col trio bolognese, all’indomani dell’uscita del nuovo lavoro “Urna Elettorale” e nel mezzo del loro vasto tour, per tracciare evoluzioni e devoluzioni, appuntare affinità e divergenze, estrarre tematiche e anticipazioni del live, loro habitat preferito.
Salve ragazzi, spero tutto bene. Come vi sentite all’indomani del lancio del nuovo disco "Urna Elettorale" e il giorno prima di avviare un nuovo lungo tour?
Ci sentiamo parecchio bene visti gli ottimi feedback che ci arrivano e la quantità/qualità di date ci sono state proposte. Siamo già on the road da qualche settimana e non possiamo che dirci molto contenti.
Dapprima una piccola boutade. Con siffatto titolo, che rapporto c’è tra voi, la vostra musica, e la politica in senso lato? C’è un messaggio più riconoscibile che nel primo disco forse mancava?
Sicuramente in questo disco il nostro approccio al sociale e alla sfera politica si è fatto più esteso. I testi sono quasi tutti rivolti alle sensazioni che abbiamo raccolto durante il nostro lungo tour a supporto di "Are You Crazy Or Crazy Crazy", mentre nel primo album le tematiche erano più diversificate.
Non vi chiederemo se avete votato e cosa avete votato nel segreto dell’urna elettorale. Ma la domanda, con siffatto titolo, è d’obbligo: vi piacciono i risultati?
Sicuramente no. Perché confermano quello stallo culturale e mentale che noi abbiamo avuto modo di osservare percorrendo l’Italia in lungo e in largo. Credo che nulla come la frase “Europa persa in trance” usata dai Cccp in "Live in Punkow" possa descrivere al meglio lo stato in cui versa attualmente il nostro paese.
Torniamo a noi, o meglio a voi in quanto voi. Come vi siete conosciuti e cosa vi ha dato la spinta giusta ad avviare il progetto?
Noi quando abbiamo fondato The Crazy Crazy World Of Mr Rubik nel 2009 gravitavamo già attorno al mondo underground bolognese e già suonavamo in altri progetti. Ci siamo conosciuti su un palco, durante un soundcheck. La spinta giusta è venuta dalle prime improvvisazioni, ci è sembrato fin da subito materiale interessante e su cui valeva la pena lavorare a fondo.
Un lasso di tempo relativamente ampio intercorre tra "Are You Crazy" e "Urna Elettorale". Ci sono stati di mezzo soltanto gli “impedimenti dirimenti” delle vostre numerose date live o anche un ripensamento della vostra estetica?
Il ripensamento della nostra estetica non ha occupato molto tempo. E’ venuto in modo assolutamente naturale e non abbiamo dovuto aspettare nessuna illuminazione. Abbiamo aspettato 3 anni per pubblicare il nostro secondo album perché nel frattempo abbiamo pubblicato la nuova uscita del nostro progetto parallelo, Eveline. Lo abbiamo portato in giro per l’Italia e per l’Europa (quasi 80 concerti a supporto). La composizione di "Urna Elettorale" ha poi richiesto molto tempo in fase di sviluppo e arrangiamento.
E’ variato il vostro modo di comporre o lo avete solo, per così dire, traslato?
Sicuramente è cambiato. Il primo album è nato con un approccio più spontaneo. Il prodotto è risultato molto eterogeneo, ma a nostro parere ricco di spunti e sonorità interessanti. Con "Urna Elettorale" volevamo stendere un lavoro più omogeneo, usando la musica elettronica e la musica etnica come collante. Questo è il risultato.
Soprattutto in "Urna Elettorale" è ravvisabile, a mio avviso, un sentore di “africanità”, penso a brani come il gioiello “Sebele”. E’ per voi una componente innata, una spontanea reazione chimica, o l’avete in qualche modo cercata e voluta?
Noi amiamo molto la musica elettronica e da sempre ci interessiamo di produzioni legate alla musica etnica (in primis il lavoro di Awesome Tapes from Africa, ma anche le pubblicazioni di gruppi come Tinariwen, Tamikrest, Faris e Terakaft, Bombino e molti altri). Ci è sembrato interessante unire le nostre influenze rileggendole in favore di qualcosa di nuovo e personale. Anche nel primo album lo abbiamo fatto, ma rivolgendoci più alla sfera del rock e in primis alla psichedelia. E’ un approccio spontaneo che fa parte del nostro fare musica.
Qui e lì si percepiscono anche sentori di Cccp che abbiamo citato poc’anzi e new wave italiana in senso lato. Che rapporti avete con questo remoto vicinato? E nel presente, la scena bolognese/romagnola.
I Cccp sono tra le nostre influenze principali. I testi di Ferretti possiedono ancora una forza evocativa ancora oggi unica e incontrastata. Il rapporto è quindi di grande stima e ammirazione. Oggi sinceramente non vediamo quella tensione ed urgenza comunicativa che quel mondo riusciva a passare all’ascoltatore. Tuttavia la nostra regione possiede ancora quella voglia di produrre suoni diversi, contaminazioni volte al nuovo che nel resto d’Italia si fatica a trovare. E quindi non possiamo che sentirci orgogliosi di far parte di questa “scena”.
Siamo alla domandona. Ma stavolta non vi chiederemo i “dischi influenti”, “gli album che vi hanno cambiato la vita” o “gli ascolti da isola deserta”. Dovreste scegliere un ospite ideale da far suonare con voi nelle prossime registrazioni o anche da far salire sul palco con voi, chi potrebbe essere?
Beh credo che tutti e tre ameremmo fare una grande live session con i Tinariwen.
Cosa accade in un vostro live. Io ebbi l’occasione di vedervi - lo ricordo perché tengo traccia di ogni live cui partecipo - il 27 agosto 2010 in quel di Noale, per la rassegna “Rospi in Libertà”. Faceste faville tribali nel set principale e vi raccoglieste in intimità acustica con voci a cappella chiamando a raccolta il pubblico. E’ ancora così un vostro concerto?
Il concerto è leggermente cambiato, c’è più elettronica, anche se l’aspetto tribale continua a essere principale. Ma il modo migliore per spiegartelo è invitarti a una nostra esibizione.
Grazie ragazzi, speriamo di vedervi presto dal vivo e di risentirci presto.
Grazie a te Michele, ciao a tutti!
CRAZY CRAZY WORLD OF MR RUBIK | ||
Are You Crazy Or Crazy Crazy (Locomotiv, 2010) | 7 | |
Urna Elettorale (Locomotiv, 2013) | 6,5 | |
EVELINE | ||
Happy Birthday (Shyrec, 2005) | ||
Waking Up Before Dawn (Sonic Vista, 2008) | ||
Alphaomega (Urtovox, 2011) |