The Crazy Crazy World Of Mr Rubik

Urna Elettorale

2013 (Locomotiv)
avant-rock, alt-rock
6.5

Il trio bolognese formato da Gabriele Ciampichetti (voce, chitarra, basso, electronic), Matteo Dicembrio (voci, synth, campioni) e Stefano Orzes (batteria, percussioni), in arte Crazy Crazy World Of Mr Rubik, debutta con “Are You Crazy or Crazy Crazy” (2010), un breve disco tutto pattern tribali di batteria, tastiera che prende liberamente dalle fonti minimaliste, canto degno d’un vocalist da discoteca, contorsioni strumentali e pseudo-improvvisazioni matematiche (e pirotecniche), voci aliene elettroniche e fischietti presi di peso dall’”On the Corner” di Miles Davis, toni elettronici sfuggenti e persino parodie di Elvis Presley. Una rilevante variazione sui temi di caos e rarefazione dei Pil.

Quasi tre anni dopo “Urna Elettorale”, realizzato dopo un lunghissimo tour in tutta Italia, si accosta di più all’ascoltatore. La band non scade nella meccanica forma canzone ma trova un compromesso nell’usare i testi cantati a mo’ di didascalie soniche del loro pout pourri. Anche l’impatto generale in termini di potenza d’urto, coerentemente, si attenua di quel tanto. “Urna Elettorale” è la controparte colorita, vagamente melodica e folkish, del primo album.
Il saltarello africano di “Sebele”, in grado di impacchettare cantilena dadaista, chitarra da savana e parentesi ambient-techno, è così il capolavoro. I morsi elettronici heavy metal di “La Nona Rivoluzione Silenziosa” si frappongono tra un coro in rima e sincopi insistenti, e “Fantasamba”, più tenue, apporta nuovo caos negli spunti di batteria, nel ritornello scimmiesco e nel riff di chitarra (gioiello di Ciampichetti). “E’ Tempo di…” ne è invece la versione militaresca e psichedelica, quasi una raggiante conclusione di questa saga di canzoni, nelle voci sospirate e nei droni roteanti.

Se la sottile danza elettronica di “Parababè” fa da sfondo a un coro di onomatopee e un recitativo di chitarra che gli fa da contraltare, “Cambiamo Forma” invece mette al centro il flusso di coscienza delle voci, e suona come quella più tentata dalla canzone pop di tutte.
Ancor più ammiccante alla new wave è il tenue ma insistente sostrato ritmico della title track, con bollicine digitali e tracce di dub elettronico, armonie a più parti disorientanti, che si risolve in una jam in forma di tango, mentre il coro canticchia i suoi j’accuse subliminali. Questo brano dilata ed espande - non solo in termini di durata - gli elementi presenti nelle altre tracce.

Irrorato dal ritmo più cubista, pure etnico e surreale talvolta, dalla passione per le armonie a cappella, da tecniche concatenate, è un disco - per quanto viziato da un sentore di rinuncia (come nel canto sdoppiato e ipnoticamente confuso della cover di “Live in Pankow”) - di riflessioni astruse - quasi indovinelli armonici, che intrattiene, e anche diverte, obliquamente. Ghost track a sorpresa. L’”urna elettorale” del titolo rimanda alle elezioni politiche del Febbraio 2013, ma prende spunto da un cassonetto di Napoli (foto di Gianni De Val). Altro vasto tour a supporto.

19/02/2013

Tracklist

  1. Sebele
  2. La Nona Rivoluzione Silenziosa (Dei Lighi Gighi Gi)
  3. Parababè
  4. Cambiamo Forma
  5. Fantasamba
  6. Urna Elettorale
  7. Live in Pankow
  8. E’ Tempo di…

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