
Con le panche della chiesa riempite da un pubblico eterogeneo, l'artista si presenta sul palco al piano, mentre al suo fianco si accomoda la violinista a supporto. Sorpresa da applausi generosi e fragorosi, la ragazza, seppur trincerata dietro un'estrema timidezza, infonde una forza incredibile alle sue canzoni. In grado di personalizzare con arrangiamenti live le tracce originali del suo debutto, la danese attira l'attenzione con un fare angelico, suonando il piano con precisione e finezza, coadiuvata perfettamente dalla sua partner, che non le è inferiore in termini di empatia e vigore. L'atmosfera si fa via via più intima grazie a un continuo susseguirsi di sibili, docili linee vocali e splendide partiture pianistiche.
L'esibizione è veloce, emozionante, scorrevole, non ha sbavature e il ritmo lento delle canzoni non appesantisce ma rende il tutto deliziosamente flemmatico, mozzafiato, quasi una lieve cantilena d'amore della durata di un'ora e mezza. Il contesto chiesastico è un perfetto guscio che pare essere costruito appositamente per ospitare questi suoni e non altri: le pareti, le luci, i piccoli anfratti della cappella settecentesca proteggono i suoni rilasciando un'acustica cristallina e incantata. Nonostante queste premesse, non è facile immaginare le delicate litanie “Just So” e “Riverside” risuonare fra queste mura conscrate, le parole non possono restituire tale emozione tanta è la particolare empatia creatasi fra contenuto e contenitore.
Nonostante qualche fastidio provocato dai flash dei fotografi, l'artista danese si è dimostrata grata e riconoscente per il calore dimostrato dal pubblico con un fare dimesso ma pur sempre rispettoso. Sorrisi, qualche cenno di consenso e un paio di inchini prima e dopo il bis sono quanto la sua indole introversa ci ha concesso.
Convinti di aver assistito a qualcosa di veramente speciale, consigliamo a chiunque abbia la possibilità di vedere un concerto di Agnes Obel in Italia o all'estero di fiondarsi senza esitazione, il prezzo del biglietto sarà ben ricompensato da uno spettacolo con pochi eguali.