31/01/2015

Powell

Officina 99, Napoli


I ragazzi del collettivo LSC e Jam Associazione Culturale meritano un encomio per il lavoro che stanno facendo da un paio di anni a questa parte, rivalutando così la scena culturale in un territorio ostico come quello partenopeo, dove la cultura del clubbing non è mai così rilevante quanto altre realtà italiane quali Roma, Milano, Torino, Bologna. La loro proposta è in linea con le tendenze techno (ma non solo) del momento. Dobbiamo infatti al loro operato la presenza, in territorio campano, di artisti del calibro di Shackleton, Nathan Fake, Domenico Crisci, Diamond Version, Ron Morelli, sua maestà Moritz Von Oswald e altri.

La scelta della location gioca un ruolo importante nell'ottica della riuscita o meno di un concerto, vedi infatti lo straordinario evento organizzato lo scorso Settembre con Tim Hecker nella stupenda cornice della Basilica Di San Giovanni Maggiore adibita per l'occasione a palcoscenico di uno dei set più intensi e riusciti dello scorso anno. Per l'occasione della venuta a Napoli di un personaggio importante quale Powell, la preferenza è ricaduta sullo storico Centro Sociale Occupato Autogestito Officina99 situato nel cuore di Napoli. Uno dei luoghi ideali per questi ragazzi che hanno tanta voglia di far rivalere la loro idea di cultura attraverso la musica.


Prima dell'entrata in scena della guest star tuttavia va annoverata l'ottima prestazione del duo indipendente Primitive Art con la loro scurissima e desolante techno-cantata che abbracciava la sala con le sue derive oscure e i suoi algidi battiti. Il preludio giusto per quello che sarebbe stata, di lì a poco, la performance incredibile di Powell.

Il carisma di Oscar precede la sua musica. Siamo dinanzi a un ragazzetto, slanciato, che di mattina fa il pubblicitario e di sera spedisce la pista nella stratosfera. Lo vedi in console giocare coi vinili, incitare la massa, muoversi come un forsennato al ritmo dei suoi stessi beat. La folla balla la sua musica perché essa ti costringe a farlo, chi si ferma è perduto. La sua esibizione affonda nella techno più audace, temporeggiando con un paio di dischi rock'n'roll fino a ripartire alla carica con una cassa tanto coinvolgente quanto ispirata.


Insomma, il boss della Diagonal non delude affatto le aspettative, anzi mostra enorme disinvoltura e talento sul palcoscenico in un evento in cui i fortunati che ne hanno preso parte non dimenticheranno facilmente. Oltre ogni immaginazione.