
Non stupisce, quindi, il fatto di vedere la Kioene Arena di Padova piena zeppa di ragazzi (è stato dichiarato il sold-out), nonostante sia un piovoso e freddo martedì di novembre, in attesa che Salmo salga sul palco. Tutta l'elettricità presente nell'aria deflagra con le note dell'iniziale "Russell Crowe". Il nostro viene accompagnato dal gruppo Le Carie, formato da sei elementi, di cui ben tre chitarristi - indicativa la presenza di Dade dei Linea 77. Insomma, se i suoi brani su disco hanno spesso un'attitudine metal, pur senza l'uso della strumentazione classica del genere, dal vivo siamo dalle parti del puro crossover, con una linea di fuoco alzata dai distorsori che valorizza alla grande episodi come "90 minuti", "Criminale", "Ricchi e morti" o il blues rock di "1984".
La prima ora abbondante del concerto è uno sfoggio di assoluta potenza, con Salmo a suo agio sia nello scilinguagnolo rap sia nelle urla da rocker. Il pubblico, neanche a dirlo, è completamente in sua balia - d'altronde, vedere ragazze andare in bagno e, subito dopo, bersagliare il palco con mutandine e reggiseni è un'indiscutibile attestazione di successo.
![]() |
Dopo una breve pausa, il gruppo riappare a sorpresa su un palchetto posizionato dall'altro lato del palazzetto, in mezzo al pubblico. Qui inizia un set acustico, con brani maggiormente intimisti come "La prima volta" e "La canzone nostra" o il divertissement di "Ritmo", reso in versione quasi country. Se vogliamo, ho trovato questa seconda parte, un po' meno interessante, sicuramente priva del mordente e dell'intensità (in effetti, difficile da mantenere) mostrata prima dal gruppo. Ci sta, però: Salmo vuole, giustamente, piacere, e a un intrattenitore come lui non si possono chiedere concerti brutali e veloci, neanche stessimo parlando dei Ramones. L'airplay italiano, per quanto ultimamente abbastanza svecchiato, impone comunque il suo tributo di romanticismo e melodia - e il nostro è perfettamente a suo agio anche con quelle.
![]() |
Sono passate ormai più di due ore, ma "la serata non vuole finire" e così, riposti gli strumenti e congedati i musicisti, è lo stesso Salmo ad animare l'after-party, questa volta in versione dj, mixando musica elettronica per il pubblico padovano, che non pensa minimamente a lasciare l'arena, nonostante l'ora tarda e il fatto che sia solo martedì. Alla fine, avranno tutti dormito qualche ora di meno, ma, sicuramente, ne è valsa la pena.
Chissà se, guardando il mare dalla sua Olbia, dieci anni fa, Maurizio immaginava tutto questo.
(Foto di Natascia Torres)