In contrapposizione alla serietà della tematica affrontata, gli …A Toys Orchestra scelgono per "Life Starts Tomorrow" un andamento spavaldo e incalzante, un blues-rock sostenuto da chitarra e piano rhodes, squadrato e cubista, che grazie all’uso dei cori e dei fiati diventa soul, gospel e R&B, a conferma del sound internazionale che negli anni ha permesso al gruppo di farsi apprezzare anche fuori dai confini nazionali, con diverse partecipazioni a importanti festival europei come l’Eurosonic Noorderslag in Olanda o il Reeperbahn Festival in Germania e l’inserimento nelle rotazioni radiofoniche della Bbc Radio 2 Uk.
Sul significato del brano la band dichiara: "Chi di noi non ha mai provato un qualche metodo per riprendersi da una sbronza? Uova crude, pane asciutto, un sorso di birra calda appena svegli… e poi via con i sensi di colpa, i buoni propositi, quel senso di rivalsa su te stesso e sugli altri e l'urgenza di ripartire subito, di riguadagnare posizione nella maratona della vita. Una miriade di pensieri confusi e casuali. Sentirsi sempre scomodi… a letto, sul divano, in balcone a fumare o in fila alla cassa del supermercato. E sentirsi sempre ubriachi, anche quando non si è bevuto un goccio da giorni… anche quando si è astemi. Solo, in mezzo a milioni di persone e con in testa in loop il grande monito di ricominciare da capo la tua vita. Quando? Domani… sempre domani. La vita comincia domani".
L'ultimo lavoro sulla lunga distanza dell'orchestra pop campana, "Lub Dub", risale al 2018. Undici dark-ballad giunte a quattro anni di distanza da “Butterfly Effect”, album che aveva spostato le coordinate della formazione di Agropoli verso un synth-pop fortemente debitore degli anni 80. In "Lub Dub", invece, Enzo Moretto, Andrea Perillo, Raffaele Benevento, Ilaria D’Angelis e compagnia tornano a esprimersi in un linguaggio più propriamente rock: vuoi che si parta da un pianoforte (“Candies And Flowers”), da un synth (“More Than I Need”, “My Body Is A Lie”) oppure da una chitarra acustica (“Take It Easy”, “Believe”), le composizioni del disco si avviano quasi sempre scure e sofferte, accogliendo cammin facendo gli altri strumenti attraverso stratificazioni successive, arricchite da emozionali increspature.