David Bowie: su Rai5 in onda il documentario del Reality Tour. Ad aprile in arrivo un album live

18-03-2025
Su Rai5 mercoledì 19 marzo, alle 23,15, andrà in onda il film del Reality Tour di David Bowie nuovamente restaurato e per la prima volta rimasterizzato in alta definizione. La registrazione delle serate tenute a Dublino, il 22 e il 23 novembre 2003, sono quelle che verranno pubblicate nell’album A Reality Tour nel gennaio del 2010. Una scaletta piena di gemme del suo canzoniere: “Rebel Rebel”, “Ashes To Ashes”, “The Man Who Sold The World”, “Changes”, “Ziggy Stardust”, “Fame”, “Under Pressure” e “Heroes”. Nello spettacolo, le rarissime “Five Years” e “Hang On To Yourself”, canzoni raramente eseguite dal vivo dall'artista inglese.

Intanto è in arrivo un album live di David Bowie per il Record Store Day. Si tratta di un doppio vinile Lp e cd in edizione limitata,e dal titolo "Ready, Set, Go!" (live, riverside studios' 03), che sarà pubblicato il 12 aprile su etichetta Parlophone Records. E' la testimonianza dello show dell'8 settembre 2003, ai Riverside Studios di Hammersmith, Londra, definito il più grande evento musicale live e interattivo che il mondo avesse mai visto fino a quel momento. Lo speciale concerto dal vivo è stato trasmesso simultaneamente ai fan in 86 cinema in 26 Paesi, da Hong Kong a Helsinki, e 14 schermi nella sola Parigi sono stati dedicati allo spettacolo. David Bowie e la sua band in quella occasione hanno presentato la prima esibizione dal vivo in assoluto del nuovo album “Reality”, che sarebbe uscito una settimana dopo.
Ora, per la prima volta, un set principale di undici canzoni, l'album “Reality” nella sua interezza, più tre tracce inedite dal bis, saranno disponibili su doppio vinile e singolo cd esclusivamente per il Record Store Day 2025. L'evento ha segnato molte novità in termini tecnologici: è stata la più grande trasmissione satellitare non televisiva di sempre, il primo evento cinematografico interattivo in assoluto tramite un elemento Q&A ospitato dal fan di Bowie, il primo evento satellitare in diretta in audio surround DTS 5.1, supervisionato dal collaboratore di lunga data Tony Visconti.
L'evento che ha creato un precedente è andato in onda anche in Asia un giorno dopo con un Q&A in diretta tra David e i fan in Giappone, Australia, Singapore e Sud-est asiatico. L'evento è stato trasmesso anche in Nord e Sud America e in Canada il giorno in cui è stato pubblicato l'album, con David che ha tenuto nuove sessioni Q&A in diretta per quelle trasmissioni. Qui sotto la tracklist di "Ready, Set, Go!":

2Lp

Side 1
New Killer Star
Pablo Picasso
Never Get Old
Side 2
The Loneliest Guy
Looking For Water
She’ll Drive The Big Car
Side 3
Days
Fall Dog Bombs The Moon
Try Some, Buy Some
Reality
Side 4
Bring Me The Disco King
Hallo Spaceboy
Cactus
Afraid

Cd

New Killer Star
Pablo Picasso
Never Get Old
The Loneliest Guy
Looking For Water
She’ll Drive The Big Car
Days
Fall Dog Bombs The Moon
Try Some, Buy Some
Reality
Bring Me The Disco King
Hallo Spaceboy
Cactus
Afraid


David Bowie ci ha lasciato il 10 gennaio del 2016. Combatteva da 18 mesi una dura battaglia contro il cancro. L'uomo che cadde sulla terra è tornato, infine, da dov'era venuto: "Look up here, I'm in heaven, I've got scars that can't be seen, I've got drama, can't be stolen, everybody knows me now". Un incipit, quello dell'ultimo singolo "Lazarus" (da "Blackstar"), che diventa l'epitaffio di una vita vissuta come un'opera d’arte, l'uscita di scena di un musicista preveggente, che ha saputo come nessun altro giocare con i cliché del rock, abbattendone le barriere, creando un'estetica.
Lo ha fatto forgiando personaggi memorabili, che si sono instillati nell'immaginario in modo se possibile ancora più prepotente delle sue canzoni (e che canzoni!). "There's old wave, there's new wave, and there's David Bowie", recitava la locandina dell'etichetta Rca nell'anno del lancio di "Heroes", e mai slogan pubblicitario fu più azzeccato, giacché Bowie era un'antenna capace di captare segnali, di riprogrammarli restituendoli al mondo in nuove, abbaglianti fattezze. Bowie era, ed è, la sempiterna terza via con cui, volenti o nolenti, si doveva e si dovrà fare i conti.
Con lui il folk diventa teatro, il glam bisessuale e cosmico, il soul androgino e plastico, il crooning gelido ed emaciato, l'ambient e il kraut-rock improvvisamente fruibili, il new-pop romantico e truccato, il funky cotonato e bianco, il drum 'n' bass non più materia per danze impasticcate, ma per copertine di riviste patinate.
In cinquant'anni di carriera abbiamo fatto i conti col menestrello psych-folk, con Ziggy (non ci sono personaggi equiparabili... Ziggy è Ziggy, e nessun altro...), poi è stata la volta del sottile e drogatissimo Duca Bianco, dell'esistenzialista teutonico, del pierrot new romantic, del frontman che più stiloso non si può, del rocker ben vestito, dell'eroe post-industriale e infine, nell'ultimo decennio e forse più, con l'artista che si leva la maschera mostrandosi uomo con un pudore sempre più impercettibile, sempre meno trasfigurato.