Morta Françoise Hardy, icona della canzone francese e degli anni 60

12-06-2024
Françoise Hardy, una delle più importanti cantanti francesi di sempre, è morta a Parigi martedì 11 giugno all'età di 80 anni, dopo una lunga malattia. Hardy aveva annunciato nel giugno del 2019 su Rtl di essere stata colpita da un nuovo cancro. Poi a marzo aveva detto che "non avrebbe mai più potuto cantare", raccontando tutto il dolore della sua condizione.
Da mesi in Francia si parlava solo della sua malattia e del suo desiderio, pubblicamente espresso, di farla finita. L'annuncio della scomparsa è stato dato sui social network dal figlio Thomas Dutronc, nato dalla relazione con il cantante e attore Jacques Dutronc, durata dal 1967 al 1988. "Maman est partie…", ha scritto semplicemente il figlio, musicista che ha accompagnato la madre in tante produzioni, aggiungendo tredici cuoricini rossi e una foto che lo mostra piccolino con la madre sorridente.
Icona della cultura pop, idolo yéyé, con il brano "Tous les garçons et les filles" divenne simbolo del disagio adolescenziale dei giovani di tutto il mondo negli anni 60, collezionando poi grandi successi come "Le temps de l'amour", "Mon amie la rose" e "Message Personnel". Françoise diventerà nel giro di pochi anni una delle icone della francesità: musicista e cantante, ma anche attrice, volto-simbolo del nuovo movimento yé-yé e poi musa ispiratrice di Bob Dylan e Mick Jagger o icona di marchi di moda quali Yves Saint Laurent e Paco Rabanne.
Ma la sua carriera è proseguita a lungo, rivelandone la personalità e l'eleganza di chanteuse raffinata e malinconica.

Nata a Parigi il 17 gennaio 1944, Françoise Hardy debuttò a soli 16 anni, nel 1960, e fu lanciata nel 1962 dalla trasmissione televisiva "Salut les copains" che rese popolare la sua canzone "Tous les garçons et les filles": il suo primo 45 giri in breve tempo vendette due milioni di copie solo in Francia e riscosse grande successo in tutta Europa, Italia compresa (dove, tradotta con il titolo "Quelli della mia età", fu portato in classifica dalla stessa Hardy e da Catherine Spaak). Da allora iniziò a godere di un'immensa popolarità in patria e all'estero grazie a una serie di canzoni, in gran parte scritte da lei stessa, ricche di riferimenti alla vita degli adolescenti con la sua voce, sfuggente ed eterea, che dava voce alla malinconia.
Il suo look retrò fu fonte di ispirazione: indossando una minigonna e stivali bianchi, si nascondeva pudicamente dietro la frangia sulle copertine delle riviste che le dedicavano sempre più articoli.
Nel 1963 Hardy partecipò all'Eurovision Song Contest con "L'amour s'en va" e si classificò al quinto posto. Da allora ha cantato spesso in inglese, italiano, spagnolo e tedesco. In Italia ebbe un grande successo nel 1963 oltre che con la cover "Quelli della mia età" con le canzoni "È all'amore che penso", "L'età dell'amore" e "L'amore va". Nel 1966 partecipò anche al Festival di Sanremo con "Parlami di te" cantata in coppia con Edoardo Vianello. E tra le sue canzoni c'è "La Maison où j'ai grandi", cover di "Il ragazzo della via Gluck" di Adriano Celentano. Nel 1967 venne pubblicata la compilation "Antoine & Françoise" con 6 canzoni di Antoine e 6 canzoni di Françoise Hardy. Nel 1968 ottenne con "Comment te dire adieu" (su testo di Serge Gainsbourg) un altro dei suoi maggiori successi discografici, cantata anche in italiano con il titolo "Il pretesto".

Negli anni 60 Hardy tentò anche la carriera di attrice apparendo nei film "Il castello in Svezia" (1963) di Roger Vadim, "Ciao Pussycat" (1965) di Clive Donner, nel musicarello "Altissima pressione" (1965) di Enzo Trapani, "Resa dei conti per un pezzo da 90" (1966) di Jean-Daniel Pollet, "Il maschio e la femmina" (1966) di Jean-Luc Godard, nuovamente nel musicarello "Per un pugno di canzoni" (1966) di José Luis Merino, "Grand Prix" (1966) di John Frankenheimer. Hardy partecipò anche a diversi programmi televisiva della Rai, tra i quali "Chez Vous" (1967) di Enzo Trapani, "Diamoci del tu" (1967) condotto da Caterina Caselli e Giorgio Gaber e "Pistaaa!!! (1969) con Vittorio Salvetti.
Nonostante alcuni periodi di oblìo, a partire dai primi anni 70, la cantante francese non è scomparsa mai davvero dalle scene e ha continuato a incidere dischi e a esibirsi.
Nella classifica dei 200 migliori cantanti di tutti i tempi stilata dalla rivista americana Rolling Stone nel 2023, era l'unica rappresentante della Francia.