Saranno ristampati tutti gli album firmati Sade. Una prima tranche di dischi uscirà il 21 giugno, mentre la seconda è prevista per il 20 settembre. Per la precisione “Diamond Life” (1984), “Promise” (1985) e “Stronger Than Pride” (1988) saranno riediti il 21 giugno, mentre per “Love Deluxe” (1992), “Lovers Rock” (2010) bisognerà attendere il 20 settembre. Come già accaduto con il box-set “This Far” (2020), ogni album verrà stampato su vinile da 180 grammi e rimasterizzato a velocità dimezzata agli Abbey Road Studios, utilizzando un metodo che garantisce “un audio eccezionalmente pulito e dettagliato pur rimanendo fedele al suono desiderato dalla band. L'album in studio più recente della nigeriana Sade Adu e della sua band è datato 2010 ("Soldier Of Love"), nel 2018 tuttavia vennero realizzati due brani, “Flower Of The Universe” e “The Big Unknown” (vedi video qui sotto), inclusi in due colonne sonore, rispettivamente per il film "Nelle pieghe del tempo" di Ava DuVernay e per "Widows – Eredità criminale" di Steve McQueen.
Sade Adu è una delle più raffinate esponenti della stagione new cool britannica, con all'attivo almeno due capolavori, l'epocale debutto "Diamond Life" e quel "Love Deluxe" del 1992 con il quale virò sorprendentemente verso lidi (proto)trip-hop. Se si pensa al suo nome e subito vengono in mente, forse troppo semplicisticamente, atmosfere jazzy raffinate fino all'eccesso, voce vellutata a duettare col sax e ritmiche mai troppo invadenti. Tuttavia con le ultime prove ha dimostrato di essere comunque in grado di sostenere dei piccoli ma importanti cambiamenti stilistici nella sua evoluzione (e non solo); quando nel 2000 tornò con "Lovers Rock", dopo otto anni di assenza, abbandonò il trip-hopin nuce del precedente "Love Deluxe" per produrre un album dal suono allora attualissimo, che mescolava r'n'b e nu-soul, che quasi rinnegava la fredda perfezione stilistica degli esordi in favore di un'attitudine più viscerale, che facesse risaltare l'anima (e le radici) black della cantante anglo-nigeriana. In "Soldier Of Love", Sade e la sua band sono ripartiti più o meno da dove avevano lasciato, addirittura semplificando e ammorbidendo quanto già proposto in "Lovers Rock". In "Soldier Of Love" si ritrovano infatti simili umori, gli stessi suoni caldi e corposi, le stesse nuances etniche, sebbene ulteriormente esaltati dalla voce di Sade, diventata col tempo decisamente più espressiva e profonda, a tratti quasi cupa. Anche a livello melodico, diverse canzoni potrebbero essere coetanee delle precedenti e se proprio si volesse etichettare questo nuovo album al'interno della loro discografia, si potrebbe dire che si tratta di quello più romantico e cantautorale, quello in cui come non mai si ha davvero l'impressione di ascoltare un suo disco solista e non quello di una band (stavolta tenuta davvero a freno).