All My Faith Lost è l'orgoglio italico su Cold Meat Industry, e l'esordio sulla prestigiosa etichetta svedese non poteva essere migliore. "As You're Vanishing In Silence" è puro distillato di una poetica del disfacimento che ha pochi precedenti nelle patrie vicende musicali, almeno con questa debordante intensità. Più che una decadenza mitteleuropea edificata su visioni di una civiltà in rovina o sull'epica nostalgica di un passato ormai irrimediabilmente inabissato, l'arte di Federico Salvador sembra orientata verso l'esteriorizzazione di un mondo interiore deturpato dagli eventi, incapace di provare sentimenti di riscossa, ma esclusivamente votato a (rim)piangere le proprie pene. Una concezione che trova i suoi referenti nelle band di casa Projekt, più che nei gotici bardi continentali dediti alla celebrazione di memorie secolari, o all'esaltazione parossistica di paganesimi e rituali messianici.
Una musica, quella degli All My Faith Lost, che lascia poco all'estetizzazione, esistenziale, anche gotica se vogliamo, ma scevra da quei goticismi che parodiano tradizioni musicali di tutt'altro spessore. Il suono sgorga da una strumentazione quasi del tutto acustica, con flauto chitarre e pianoforte a echeggiare limpidi in un oceano di vuoto. Chamber music eterea giocata su tempi rallentati e sulla virtuosa sinergia delle voci, maschile e femminile, che si alternano e dialogano come amanti; solo un po' troppo impostate in qualche episodio, "Discolse Your Eyes" per tutti. Dopo il breve intro di "Come Close My Lover", il disco entra subito nel vivo con "Your Silent Tears", e pare davvero di udire il pianto di una fanciulla tra quegli arpeggi di chitarra e il suono algido dei violini.
La musica degli All My Faith Lost, come il rock della migliore foggia del resto, punta a materializzare visioni, a rendersi iconica, tentando di superare l'arbitrarietà del rapporto tra i segni e loro significati. Ancora ciò in "Rain Has Fallen All The Day", dove l'appena delineata melodia, minimale, affresca la pioggerellina che si poggia tenue sulla pelle in un freddo pomeriggio autunnale. E consigliamo a Mr Rosenthal di affacciarsi dalle parti di "All That Hour" per capire che non è il solo a poter vantare "tracce di una purezza più profonda". Così mentre "Autumn" si perde in una malinconica brezza ambientale, "Silent Lady" chiude degnamente il lavoro con il canto idilliaco di Viola, quasi una sirena che ci conduce verso il funerale dei sensi.
Mancano le digressioni industrial tanto care ai tipi di Cold Meat Industry, ma è pur vero che l'apertura verso nuove soluzioni (azzardiamo: inserti power electronics tra le maglie dell'attuale folk etereo?) condurrebbe All My Faith Lost verso una dimensione di ricerca e sperimentazione, favorendo un salto di qualità definitivo. Ma per adesso va bene così, perché "As You're Vanishing In Silence" è di una bellezza che abbaglia e devasta.
06/08/2012