Yann Tiersen & Shannon Wright

Yann Tiersen & Shannon Wright

2005 (Ici d'Ailleurs)
alternative folk

Nel novero delle collaborazioni improbabili entra di diritto questa tra il compositore di colonne sonore Yann Tiersen e Shannon Wright, affermata cantautrice americana, titolare di un paio di album notevoli, come "Dyed In The Wool" del 2001 e l'ultimo "Over The Sun", anno domini 2004.
Abbiamo apprezzato Tiersen come fine cesellatore sonoro di pellicole del calibro di "Goodbye Lenin" ad esempio, e gli riconosciamo volentieri la nobile ascendenza da compositori volutamente impegnati quali Philip Glass in primis, ma anche Michael Nyman, senza contare l'ovvio debito formale nei confronti di Eric Satie, ma difficilmente avremmo pensato che i suoi tristi, quanto a volte epici intrecci pianistici, avrebbero armonicamente attecchito sui sussurri intimisti della deliziosa primula di Jacksonville.

Invece, felici di essere contraddetti, ci troviamo al cospetto di un florilegio di delicate composizioni dai profumi autunnali, profonde e variopinte, ma talvolta abbastanza robuste da evitare un'esperienza d'ascolto da ciclo di vita decrescente.
Chitarre e batteria vanno infatti a irrobustire un sound che, abbandonato alle brezze pianistiche di Tiersen e alla sola voce della Wright, avrebbe rischiato alla lunga di annoiare; niente paura: ciò non accade e la tensione rimane costante e costantemente sul filo di esplodere fino all'ultimo pezzo, tanto da garantire attenzione e coinvolgimento emotivo.
Shannon Wrigt dicevamo, raffinata cantautrice a metà tra Lisa Germano e la PJ Harvey di "To Bring You My Love", a cui bastano pochi spettrali e dimessi vocalizzi per sciogliere anche i cuori più insensibili, riesce a far prevalere la sua personalità all'interno del progetto; gli equilibri sono precari, spesso gli elementi si rincorrono, altre volte si scontrano ed è proprio da questa tempesta vorticosa di contrasti umorali e sonori che nasce il fascino del disco.
Wright e Tiersen sembrano non viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda in più di una circostanza e si ascolti in proposito "No Mercy For She", dove il canto sommesso e sofferente della Wright viene inondato da vortici al rumor bianco d'intensità crescente, che ricordano le migliori escursioni dei Mogwai.
"Dragon Fly" è una canzone da isola deserta, con la cantautrice assoluta protagonista di una recita dannata e lamentosa che scivola su uno stuolo di linee melodiche che si contrappuntano all'infinito, lievemente. Echi del post-rock più poetico, quello dei Rachel's per intenderci, si odono in "Something To Live For", e in "Dried Sea", che inizia calma e bisbigliante per poi evolvere in un groviglio emo-mogwaiano degno delle migliori band della scena indie-rock americana.

Se il disco dimostra appartenere maggiormente alla Wright piuttosto che a Tiersen, relegato a comprimario di lusso più che co-protagonista, il rapporto sembra allora riequilibrarsi in "Way To Make You See", dove è proprio il compositore a menare le danze, disegnando una linea melodica da caffè parigino anni 50, invogliando la cantautrice a un'interpretazione da chanteuse degna di Edith Piaf.
"Callous Run" è invece un'acuta battaglia tra voce rabbiosa, chitarre taglienti e la sublime melodia inscenata da Tiersen: quando anche il frastuono è sinonimo di deliquio dei sensi. In "Pale White" si ascolta finalmente una corrispondenza di amorosi sensi, un limbo all'interno del disco, dove il contrasto muta in armonia e unità d'intenti.

Lavoro di grande passione e di coesione, che fa affidamento su equilibri perennemente affacciati sul precipizio dell'instabilità, questo Wright-Tiersen merita mille ascolti, così da apprezzare le sfumature, l'estasi e la violenza, il non suonato che pur trasuda dalle note, la consapevolezza che la pace interiore può essere scovata anche nella tempesta dei sensi.

10/02/2017

Tracklist

  1. No Mercy For She
  2. Dragon Fly
  3. Sound The Bell
  4. Something To Live For
  5. Dried Sea
  6. While You Sleep
  7. Ode To A Friend
  8. Ways To Make You See
  9. Callous Sun
  10. Pale White

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