Cisco

La Lunga Notte

2006 (Mescal)
folk-rock

I Modena City Ramblers, che piacciano o no, sono una delle realtà musicali italiane più seguite degli ultimi anni e Stefano “Cisco” Bellotti è, in seguito all’addio di Alberto Morselli avvenuto dopo il disco d’esordio, il cantante e frontman del gruppo; con alle spalle circa otto album con la band e un disco in comproprietà con La Casa Del Vento, Cisco ha deciso di fare il grande passo e di debuttare con un lavoro da solista.

Per questa avventura si affida alla produzione di Francesco Magnelli, che compare anche come musicista in tutti i brani, e prova a proporsi come cantautore ma non riesce a discostarsi molto da quelle che sono le sonorità che caratterizzano il suo lavoro con il gruppo emiliano. E allora ecco che Cisco si destreggia bene tra bouzouki e gighe irlandesi (“Terra Rossa”), tra allegri omaggi ai popoli in lotta (“Latinoamericana”) e dolci ballate dedicate a donne semplici e forti (la rilettura di “Sister Of Mercy di Leonard Cohen e la pregevole “Tina”); il problema è che tutto ha il sapore del già sentito e anche quando cerca di proporre cose “nuove” il disco risente sempre di più o meno volute influenze esterne, Guccini in “A Volte”, Manu Chao nella base musicale di “Eroi e Supereroi” con Ginevra Di Marco alla seconda voce o Ligabue nel cantato de “il Prigioniero”.

Va poco meglio sotto il profilo dei testi i quali, oltre a essere dello stesso stampo di quelli dei Modena City Ramblers, vivono di buoni momenti come “Venite a Vedere” (ma c’è lo zampino di Sepulveda) o “Zelig” ,ma anche di cantonate clamorose, come la scelta di omaggiare il grande calciatore “Best”, da poco scomparso, con una canzone costruita sulle sue dichiarazioni più famose (“se non fossi stato poi così affascinante/ oggi quasi nessuno ricorderebbe Pelè”), decisione che si rivela, per restare in tema, un clamoroso autogol.

Tirando le somme, questo “La Lunga Notte” risulta essere un disco fatto con profonda onestà e tanta buona volontà, contenente anche episodi non disprezzabili (l’iniziale “Come Se Il Mondo”, debitrice di Johnny Cash, oppure la title track ), ma rimane un album che può andar bene per i fan dei Modena City Ramblers; nulla di eccezionale per chi già conosce il genere e nulla che un curioso neofita non possa trovare, fatto meglio, in un altro disco del gruppo emiliano o di qualche cantautore italiano.

03/11/2006

Tracklist

  1. Come se il mondo
  2. La lunga notte
  3. A volte
  4. Il prigioniero
  5. Venite a vedere
  6. Terra rossa
  7. Zelig
  8. Best
  9. Diamanti e carbone
  10. Tina
  11. Latinoamericana
  12. Sister Of Mercy
  13. Eroi, supereroi
  14. Questo è il momento