Il tempo passa per tutti, non per Mark E. Smith, che rimane la medesima la testa di cazzo di una trentina d’anni fa a quanto pare. Aneddoto anomalo (?) è questa volta l’ennesimo cambio di formazione, a disco quasi ultimato, che ha conseguentemente comportato il completo rifacimento dello stesso. A ben vedere, storia nemmeno così stramba visto il personaggio, storia che per certi versi ricalca quanto avvenuto per “The New Real Fall Lp”, remixato e presentato con titolazione e tracklist differenti, dopo preventiva diffusione in rete. Nella classificazione di Kretschmer, dubito ancora attuale, il leptosomico, caratterizzato da struttura corporea esile, longilinea, collo allungato, petto lungo e stretto, è la tipologia umana più soggetta a schizofrenia…
Colma di mutamenti, ripensamenti, trasformazioni, la vita artistica dei Fall, one man band per eccellenza, soggetta a turnazioni forzose più di ogni altra, con la sola Elena Poulouca capace di sopportare in continuità il carattere quanto meno spigoloso del nostro. E si narra di scazzottate con i roadie, dichiarazioni al vetriolo, come quando a metà anni 80 apostrofò malamente i tipi di Rough Trade, accusandoli di pubblicare "dischi di froci" e al contempo di operare censure rispetto a qualche sua lirica politicamente scorretta.
Ve lo immaginate Mark E. Smith ospite nel salotto televisivo della domenica pomeriggio? A bestemmiare, a sputacchiare qua e là, o magari al contrario, a esibirsi compito secondo il perfetto canone buonista….Non ci sarebbe spazio per Smith, non gli perdonerebbero alcunché. Parafrasando Oreste del Buono a proposito di Carmelo Bene, cosa se ne fa di un genio la nostra squallida italietta, popolata da personaggi stranamente normali, da icone pornografiche in giacca e cravatta, da concentrati di trashitudine altamente radioattivi, e contagiosi.
Noi invece gli perdoniamo tutto, dalle cadute di stile agli album ciofeca, convinti che Smith sia uno degli ultimi esempi di artista incompromissorio perché audacemente prono a farsi puttana rispetto al variare delle mode e dei costumi, pur rimanendo se stesso. Il più nobile dei reduci eighties, il più in forma dei dinosauri wave, se persino i Pere Ubu vanno a corrente alternata anziché no.
Ah il disco… è uno di quelli buoni, fidatevi.
(19/02/2007)