Dopo un ormai lontano omonimo Ep battistrada datato 2006, il sestetto pop The Explorers Club da Charleston, Sud Carolina, presenta "Freedom Wind", raggiante cd d'esordio investito di endemica febbre beachboysiana;quasi il loro "Pet Sounds" figurasse costante, virtuale oggetto di omaggio e di monumento. Ad ogni modo, aprire oggi come ieri polmoni, occhi, anima a quel cospetto, rivela sensibilità e sapiente passione da poter (e saper) "metacomunicare" con gusto e fantasia all'ascoltatore.
Già dall'incipit del disco, "Forever", ecco "quei" falsetti, le sincopi, le avveniristiche tecniche di registrazione di Brian Wilson riprodotte medesime; mentre "Honey Don't I Know Why" segue pungente e lunatica, tra curiose ruvidità vocali da McCartney invasato e irruenti accordi di chitarra, spinte subitanee per refrain ammansiti, più a foce.
Un'acuta sensibilità e modi d'essere "altrove" permeano il lavoro: convincenti e rivelatori si producono vocalizzi come stati emozionali accesi e partecipi, a trascinare "Don't Forget The Sun" e la beatlesiana title track, o sui livelli di tonalità che vanno elevando in "Do You Love Me?". Altrove, le pulsioni rarefatte di "If You Go" e un baluginio d'attesa in "Safe Distance" sono ambigue immagini, intuizioni acustiche di grande interesse su cui proseguire la ricerca.
L'impressione è di trovarci al cospetto di un buon esordio battistrada, melodicamente calibrato e simmetrico senza leziosità (e non è poco); foriero di una carriera esemplare. Se l'ispirazione splende a tratti e altrove un po' meno, l'album non lesina mai quel piacere d'ascolto che rinnova e verdeggia passione, il gusto di scoperta per il pop senza tempo.
Se ancora foste muniti come il sottoscritto di uno stereo mangiacassette in auto, suggerirei questo "Freedom Wind" quale lato B dell'affine "The Complete Pet Soul", capolavoro dei baltimoriani Splitsville (2001).
11/05/2008