Paolo Saporiti

Just Let It Happen

2008 (Canebagnato Records)
songwriter

Inizialmente pensato come un Ep, “Just Let It Happen” è, invece, a tutti gli effetti il secondo lavoro del cantautore milanese, di cui abbiamo fatto conoscenza due anni or sono con “The Restless Fall”, opera prima che mostrava un talento tutt’altro che disprezzabile, anzi davvero a suo agio tra le maglie di un folk autunnale rapito da palpiti di un lirismo sofferto. Un lirismo che in questo nuovo lavoro appare molto più sfuocato, troppo incline al manierismo, alla messinscena di modelli e idee stiracchiate. Sempre chiuso nell’angolo più buio della sua intimità, con la voce e la chitarra che si danno la mano, tra piccole derive emozionali e fragilissimi film in bianco e nero, Saporiti fallisce la sfida del secondo round proprio perché sembra in balia di un’ispirazione capricciosa, capace solo di suggerire, ma con discrezione, ballate minime in cui succede poco o niente di realmente interessante.

Così, dopo una scontata, programmatica “Mountains Of Broken Guns & Dreams”, è la volta di una title track che assomiglia a una piccola danza sospesa, con tanto di violoncello (Francesca Ruffilli) in dispersione, prima che “All Fall, Down” ritorni sul luogo del delitto (leggasi: il tema della “caduta” e del “trascorrere”) senza troppa convinzione.

Ad accompagnarlo in questi piccoli percorsi emozionali, Saporiti ha chiamato a sé, oltre alla già citata Ruffilli, Christian Alati (chitarre), Lucio Sagone (percussioni) e l’instancabile Xabier Iriondo, che presta i suoi “rumorismi” a “Like A Dog”. Ma è un gruppo di lavoro che, invero, fa poco o niente per migliorare le cose. Nemmeno il piccolo universo lo-fi/folk à-la Galbraith di “The Last Man On Earth” riesce a risollevare le sorti di un disco che avrebbe meritato maggior dedizione, maggior coraggio…

16/05/2008

Tracklist

1. Mountains Of Broken Guns & Dreams
2. Just Let It Happen
3. All, Fall Down
4. Like A Dog
5. At Your Feet
6. 100.000 Lies
7. The Last Man On Earth

Paolo Saporiti sul web