Men Without Pants è il nome del nuovo progetto musicale nato dall’unione fra il batterista dei Blues Explosion Russel Simins e il Gorillaz Dan The Automator, con un risultato finale decisamente più sbilanciato verso le sonorità della band capitanata da Jon Spencer.
I due protagonisti hanno un curriculum importante: Simins in passato si è seduto dietro le pelli ad accompagnare le scorribande di personaggi del calibro di Beck, Chuck D., Elliott Smith, DJ Shadow, Cibo Matto, Butter 08 e addirittura Tom Waits,
Daniel Nakamura (questo il vero nome di The Automator) dal canto suo si è spesso legato a progetti underground più sperimentali o strettamente legati al mondo hip-hop, quali Peeping Tom (sì, proprio quelli di Mike Patton), Deltron 3030, Handsom Boy, Dr. Octagon, Modeling School.
Non è la prima volta che i due Men Without Pants si incrociano sullo stesso disco, ricordiamo ad esempio che furono entrambi presenti su "Acme", incisione dei Blues Explosion risalente al 1998.
Il mood che troviamo all’interno di "Naturally" è catalogabile come un garage-rock metropolitano con evidenti ascendenze rollingstonesiane appena sporcate di elettronica.
L’esordio dei Men Without Pants mostra comunque influenze variegate: si va da tracce che potrebbero essere ascrivibili alle penne di Jagger e Richards (vedi l’accoppiata iniziale “And The Girls Go” e “Double Life”) al pop ricercato di “My Balloon” e “If You’re Thinkin’ Of Me”, dall’hardcore estremo di “Rock Show” alla strumentale “Let’s Meet In Real Life”, dalle chitarre trattate di “The Beginning” al francamente inutile lentaccio acustico finale “Goodbye”.
Parecchi gli ospiti chiamati a dare i propri contributi: Sean Lennon, Yuka Honda dei Cibo Matto, Nick Zinner degli Yeah Yeah Yeahs (freschi del successo del recente “It’s Blitz”), l’ex-Blonde Redhead Tada Hirano e un paio di membri Mooney Suzuki danno certamente profondità al risultato finale.
Il disco funziona, è gradevole e ben equilibrato, il problema è che “Naturally” sottolinea una volta di più lo stallo in cui versano molti personaggi che furoreggiavano per inventiva un decennio fa.
In tal senso emblematica è proprio la vicenda dei Blues Explosion, uno dei gruppi più innovativi degli anni 90, con i tre protagonisti oggi impegnati a ricollocarsi professionalmente in situazioni che non riescono a convincere completamente. E non è solo il caso di Simins, lo stesso Jon Spencer non brilla per eccezionalità dopo essersi reinventato nei più artigianali Heavy Trash. Dagli eroi degli arrembanti anni 90 ci saremmo aspettati qualcosa di più.
17/06/2009