Ardecore

San Cadoco

2010 (Sol/Init)
alt-rock, folk

Cambiare o non cambiare? questo è il dilemma. se sia più nobile d'animo continuare nel compiacimento di una facile strada già battuta o prendere rischi e tentare nuove vie sonore esponendosi all'incognito risultato finale.
Meno poetico ma allo stesso modo efficace, il vecchio "chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quello che perde, non sa quello che trova".
Questo il primo pensiero che mi è venuto in mente dopo l'ascolto del doppio "San Cadoco", terzo album degli Ardecore, quell'incontro tra gli Zu, Geoff Farina dei Karate e diversi ottimi artisti italiani che con l'omonimo debutto del 2005 e con "Chimera", uscito due anni dopo, suscitò successo di critica e pubblico con una rilettura della musica tradizionale romana, quella degli stornelli di Fiorini e della Ferri, (con)vincente nel suo essere moderna e al contempo accorata nel rispetto del passato.
L'ensemble romano arriva dunque al terzo album e, forse combattuto dal dilemma di cui sopra, taglia la testa al toro optando per un doppio cd; da un lato i tentativi di provare nuovi sound, dall'altro la sicurezza delle canzoni in vecchio stile.

Il primo disco rimane quello che attira maggiormente la curiosità e che, per scoprire subito le carte, delude un poco; ci si può trovare quasi di tutto, cavalcate epiche in odor di prog ("Il nuovo giorno") o rauchi rock-blues ("Oggi è domenica"), rabbiosi hard-rock così come lente ballate ("Santa Gilda", "Nessuno sa più bene").
Tutto questo materiale nuovo è di pregiata fattura, diciamolo subito, ma appare leggermente sfocato, quasi fatto troppo frettolosamente, specie se si hanno in mente gli artisti che stanno dietro al progetto; i membri degli Zu si defilano in ruoli di secondo piano e ciò compromette canzoni come "Meravigliosamente" o "Non si può", che si rivelano alt-rock abbastanza sui generis, mentre pezzi come il western "Gronge meraviglia" o la serrata "Per quella lei ci muore" hanno purtroppo un forte retrogusto di già sentito.

La seconda parte, invece, ricalca le orme dei due precedenti album, cancellando le parziali delusioni; il nuovo arrivo Sarah Dietrich, cui nella prima parte era affidata "Tentazione", padroneggia bene la marziale e funerea resa della "Io dè sospiri" tratta dalla "Tosca" di Puccini, così come la ninna nanna triste di "Vola, vola" o lo stornello danzante di "Te possino dà tante cortellate".
Proprio su quest'ultima, e nella nenia dai toni glitch "I biondi capelli", si potrebbero trovare i maggiori dubbi sulla new entry del gruppo; cantare ciò che fu di Gabriella Ferri non è semplice, bisogna avere una passione e una teatralità nell'interpretazione che la Dietrich non sembra possedere, seppur nell'impeccabile capacità vocale sfoggiata.
Se la cava meglio Giampaolo Felici nella cover della "Nina viè giù" che fu di Lando Fiorini e se la cavano meglio entrambi nel capolavoro dell'album; "La povera Cecilia", racconto a tre voci (ai due leader vocali si aggiunge infatti David Tibet dei Current 93) che si impone come una perfetta murder ballad della quale si è disposti a perdonare pure il terribile accento del buon David in cambio di un pezzo in cui tradizione e modernità vanno a braccetto come negli episodi migliori dell'omonimo album che diede il via all'avventura Ardecore.

Alla resa dei conti, questo disco pecca dei difetti propri di tanti cosidetti "di passaggio", frutto magari di un momento in cui, se non per questione di pubblico ma per una mera voglia di crescita professionale, la band romana riflette sul futuro e sul sound da seguire negli anni a venire.
Mettendo a fuoco l'obiettivo siamo sicuri che gli Ardecore possano fare molto meglio.

22/01/2011

Tracklist

cd 1
1. San Cadoco
2. Meravigliosamente
3. Non si puo'
4. Santa Gilda
5. Tentazione
6. Il nuovo giorno
7. Per quella lei ci muore
8. Gronge meraviglia
9. Oggi e’ domenica
10. Nessuno sa piu' bene

cd 2
1. Contemplazione di Gilda e Cadoco sul mistero dell’origine
2. Visione in sogno della citta' delle meraviglie
3. Io de’ sospiri
4. Vola, vola
5. La povera Cecilia
6. I biondi capelli
7. Sesta visione: il libro che vola
8. Te Possino da' tante cortellate
9. Nina vie' giu'

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