Siamo lontani dai momenti migliori dei lavori precedenti, in una dimensione assolutamente caotica ed estemporanea. Tutto è frammentario, disorganico, volutamente rocambolesco. Quando, poi, nel secondo lato il suono diventa più potente, i vari pannelli che si susseguono sembrerebbero voler adombrare un’unità di fondo, ma ci vuole poco per capire che si tratta solo di un’impressione. Un passo falso, insomma. Magari anche voluto, data la natura terroristica di questi pazzi scatenati.
(14/07/2010)