The ghost is back. Se vi pare una notizia da poco, dobbiamo fare un passo indietro. "The ghost" sarebbe Lewis Beadle, colui che in cinque fulminanti anni (2000-2004) ha aperto la via dell'astrazione allo Uk garage; il genio della lampada dietro a "Express", "Two Thousand", "Buck & Bury" e alla rivoluzione dei bassi jungle innestati sul ritmo 2-step. Lo stesso figuro che nel 2005 ha pressoché mollato i deck e, mentre cresceva la venerazione della generazione dubstep, è rimasto lontano dai riflettori coltivando col compare J Da Flex il nu dark swing della sua Ghost Records. Uniche apparizioni, un Ep nel 2007 e qualche remix.
Poi, l'anno scorso, due succosi mix per le webzine Fact e Big Up. E soprattutto "The Roots Of El-B", agiografia musicale a cui il nostro contribuisce con un pugno di jazzosissimi inediti. L'hype sale.
Maggio 2010. Esce "The Dirty Ep", ma sulla neonata Night Audio: la bomba non esplode. Con "Nu Levels", invece, le cose si fanno serie. La compilation esce su Ghost, la tracklist è selezionata direttamente dalle manine di El-B e J Da Flex. E contiene una collaborazione con - udite udite - Burial. Un cerchio che si chiude? Molto di più.
Sono passati solo alcuni mesi, ma "Nu Levels" suona come "The Roots Of El-B" dieci anni dopo. Basta smaterializzazione e geometria à la Photek - qui lo Uk garage è travolto dalle ombre dubstep: ritmi narcolettici, sound cupo, notte grumosa che permea ogni beat. Con una differenza, però, e sostanziale: dietro al dubstep sta la pretesa snobistica di strappare il 2-step alla movida, portarlo in qualche strada deserta alle prime luci dell'alba, renderlo "artistico". Le tracce di "Nu Levels", invece, puntano dritto al rimbombo dei club. Vogliono squassare l'ascoltatore, fargli percepire quel misto di aria torrida, violenza sonica, basse frequenze. L'aspetto "tamarro" non è un mostro da evitare, ma il fulcro dell'operazione.
"Nu Levels" è una nuova profezia, un nuovo incrocio di suoni e di stili che si allungano verso il futuro della scena elettronica inglese, sempre un passo oltre rispetto agli altri. Questa volta quello che ci vuole comunicare El-B è il concetto che senza il passato il futuro semplicemente non esisterebbe. Ecco allora che vengono a galla treni di bassi svuotati, osceni e invadenti in pieno stile garage, bassline spudorate e sporche direttamente dalla strada, ritmi incastonati nelle pareti dei club londinesi, melodie da dramma suburbano a bordo di macchine truccate. Ma soprattutto tanto, tanto, tanto sudore stillato dai dancefloor di una metropoli, Londra, che vive di guerrirglia dub sotterranea.
El-B è stato per un po' fuori dal giro, ma non ha perso il contatto col clubbing. Ed è sempre circolato da Big Apple, a Croydon, il ritrovo di tutti i nomi caldi del dubstep. J Da Flex, dal canto suo, è resident dj di Ramp Radio, ed è a casa sua nell'interregno tra musica da ballo ed elettronica leftfield.
Lo si capisce fin da subito: "Nu Levels" mette la freccia e sorpassa a destra il prefisso post- davanti a garage, tornando indietro di dieci anni, ma rimanendo comunque innovativo.
Parte la cassa secca, parte il groove acido, parte il synth marcio e ci siamo dentro fino al collo: "Back With The Sound" non lascia spazio all'immaginazione, garage sporcata di grezzume grime da periferia. Sulla stessa linea l'incontenibile "John Conner", ma anche "Knucklin'", che lavora pesantemente sulle basse frequenze, così come la volgarissima "Voluming Pumping" (con un impianto da club potrebbe abbattere la palazzina). Ritroviamo MRK 1 in splendida forma, con le sue bassline pressurizzate.
C'è spazio anche per momenti più dance oriented: "Dance Floor Crew" spinge sull'acceleratore e i bpm si impennano senza farsi pregare due volte. La quadratura del cerchio è "Prophecy" a nome Burial: un ritmo subacqueo che ormai è un marchio di fabbrica, il resto è mestiere magistralmente condotto. Esci dal club e respira la strada.
"Nu Levels" si muove su due binari paralleli: da un lato la piena potenza di cassa e subwoofer, dall'altro la fascinazione dub per le strutture e gli effetti sonori. Estuary English e patois giamaicano, insolenza ed essenzialità. In un continuo scontrarsi di presente, passato e futuro, El-B prende ancora a calci tutti e lancia in orbita la scena elettronica UK. Still workin' on it.
18/09/2010