Giobia

Hard Stories

2010 (Jestrai)
psychedelic rock, garage

I meravigliosi anni sessanta. Gli organi, le chitarre surf, la psichedelia, il surf, una manciata di canzoni che sembrano improvvisamente emerse tutte impolverate dalla polverosa soffitta. Cazzo, ma papà questi non me li aveva mai fatti sentire?

E poi scopri che la polvere non c'è, e sul retro di copertina è impressa la data 2010. Sogno o son desto?

 

Un disco che va a braccetto con "Phosphene Dream" dei Black Angels o con certi richiami acidi dei Kula Shaker, ma arriva sorprendentemente dall'Italia, dai navigli milanesi per la precisione. Altro che "Summer of Love" e meravigliose visioni della costa californiana! E non è stato registrato a San Francisco, bensì agli Inside Outside Studios di Montebelluna, a due passi da Treviso.

I Giobia sono Stefano  Basurto (voce, chitarra, bouzouki, sitar), Saffo Fontana (organo), Paolo Basurto (basso), Stefano Betta (batteria), e "Hard Stories" è il loro secondo album, a ben cinque anni dall'esordio di "Beyond The Stars". Con attitudine vintage, e nel cuore l'insegnamento dei grandi sognatori di fine 60, i ragazzi hanno realizzato nel 2010 il proprio personale atto secondo, un disco che si presenta trascinante, maturo e denso di citazioni importanti.

 

In "Hard Stories" ci sono i sixties della West Coast, ma non solo, a metà album si impone prepotentemente la psichedelia della swinging London con i sei minuti in chiaro stile barrettiano di "Electric Light": quasi un sintetico condensato di "The Piper At The Gates Of Dawn". LSD e garage rock primigenio, flower power e pantaloni a zampa d'elefante, camicie a fiori e l'illusione di un mondo migliore. Poi arrivò la disillusione degli anni 70, ma per il momento non ce ne preoccupiamo: preferiamo immergerci per trenta minuti in un immaginario che temevamo perduto per sempre.

 

"Old Jim", "Jaws", "Underground", "Momentum", "The Cage": una giostra micidiale che ci porta a compiere improbabili viaggi interstellari e ad inerpicarci idealmente fra Doors e 13th Floor Elevator. C'è anche una cover, "Are You Lovin' Me More (But Enjoy It Less) degli Electric Prunes, band americana fra le prime a sdoganare gli sperimentalismi psichedelici presso il grande pubblico. L'unico momento che si erge come apparentemente più romantico - ipnotico è "My Soundtrack For Life".

Mettete su il dischetto e ascoltate subito le citazioni psych-western della title track "Hard Stories": non ve ne pentirete. Sarete immediatamente catapultati in una dimensione parallela. Buon viaggio.

05/12/2010

Tracklist

  1. Hard Stories
  2. Old Jim
  3. Jaws
  4. My Soundtrack For Life
  5. Electric Light
  6. Underground
  7. Momentum
  8. Are You Lovin' Me More (But Enjoy It Less)
  9. The Cage

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