Le bestie selvagge del polveroso Texas sono tornate. Due anni di trepidante attesa, conditi da indimenticabili e singolari performance tra Europa e States, sono certamente serviti ad alimentare la gloria e il fascino seducente del collettivo di Houston. Celebrati non poco in occasione di “Free Gold!”, seconda uscita sulla lunga distanza, la carovana a espansione continua ha finalmente deciso di (ri)piazzar tenda, allestendo il suo terzo banchetto sopra suoli inaspettatamente più sulfurei. E così, le scorribande paranoiche del passato stavolta lasciano il posto a vere e proprie metamorfosi acide, tese a creare finanche un climax di evanescenza dark. Mentre l’osso è scagliato in bocca a dei cyborg fuori controllo, e l’ipnosi sciamanica assume una nuova entità pulsante.
Non c’è che dire: “Totaled” è un lavoro decisamente ispirato fin dai primi richiami new wave di “Oceans“, e conferma lo stato di grazia di Erika Thrasher e Tex Kerschen, di fatto i titolari dell’ormai celebre boutique psichedelica. E’ un anestetico tran tran di magnetiche degenerazioni miste a mero sconquasso (“Look Alive“), tediose derive dell’inconscio incastonate in una spirale elettrica morbida e fluttuante (“Excessive Moonlight”), sinapsi voltaiche alternate a un basso ansiolitico che inchioda come un forsennato (“Tono Bungay”), nenie ancestrali alla Virgin Prunes ("Touching The Roof Of The Sun", quasi una moderna "Ulakanakulot") e colate psych-rock simulate da un groove tanto ubriaco, quanto perverso nella sua cronica ostinazione.
In “Totaled” ci sono charme esoterico e fascinazione industriale a valanga. Ma sono il synth perennemente roboante e un insolito clamore imploso a rimarcare ancora una volta l'incantevole sfaccettatura della formula Indian Jewerly (“Never Been Better“ e “Parlous Siege And Chapel”).
La reincarnazione è servita.
13/05/2010