Peter Case

Wig

2010 (Yep Roc)
rock-blues

Il primo commento su “Wig” è inevitabilmente quello di un gradito ritorno per Peter Case, non solo perché ha sempre conservato uno status rispettabile tra i musicisti americani ma anche perché “Wig” segue una lunga riabilitazione post-infarto per il songwriter americano.
La mobilitazione dei colleghi al fine di raccogliere i fondi per il delicato intervento non solo ha consentito un recupero fisico dell’autore, ma adesso permette a Peter Case di completare la sua reintegrazione attraverso un album robusto e grintoso, che riagguanta un suono grezzo e sporco, intriso di un rock-blues che il musicista non esplorava dai tempi dei Plimsouls.

Non erano album di poco spessore “The Man With The Blue Post-Modern Fragmented Neo-Traditionalist Guitar” o “Let Us Now Praise Sleepy John”: le raffinate soluzioni post-rock e il folk erano materia preziosa per la musica di Case, che in “Wig” rispolvera suoni più semplici e potenti con un senso del ritmo e dello swing che rende tutto irresistibile.
 
“House Rent Jump” e “New Old Blue Car” allineano rockabilly, blues, punk-rock con un'energia e una semplicità da suscitare l’invidia dei Rolling Stones e dei loro fans, mentre il martellante piano di “Look Out” rinnova altresì l’attitudine del rock al riff infernale e trascinante (impossibile restare fermi…).
Registrato in pochi giorni e senza trucchi di studio, l’album offre spunti musicali notevoli: “Dig What You’ve Puttin’ Down” regala preziosismi di chitarra, mentre un rock-blues sporco di suoni di armonica scava nel contagioso e diabolico suono della vecchia america on the road: un capolavoro che sembra uscire dalle migliori pagine di John Fogerty.
 
Non va dimenticata la presenza di Dj Bronebake, indimenticabile batterista degli X, la cui potenza è immediatamente riconoscibile nella traccia di apertura “Banks Of The River” un rock’n’roll leggermente decelerato che toglie il fiato e introduce tra le maglie diaboliche di “Wig”.
 
Peter Case deve aver rubato qualche melodia al diavolo prima di realizzare l’album, e questo per un uomo che ha sconfitto la morte è un risultato notevole. Come giustificare altrimenti gli strepitosi accordi che aprono “Thirty Days In The Workhouse”, un blues minimale e asciutto che vibra come uno tsunami?

Questo è puro rock-blues che non accetta coloranti e additivi e diverte con poche note e un riff sbarazzino, come quello di “Ain’t Got No Dough”, vira verso il country in “Words In Red” e sfiora la catarsi in “Somebody Told The Truth”.
Non accogliete con un sorriso il ritorno di Peter Case, quest’uomo è tornato dall’inferno e presto si impossesserà della vostra anima. Long live rock’n’roll.

13/08/2010

Tracklist

 1   Banks Of The River
 2   Dig What You're Putting Down
 3   House Rent Jump
 4   New Old Blue Car
 5   Look Out!
 6   Thirty Days In The Workhouse
 7   Ain't Got No Dough
 8   My Kind Of Trouble
 9   Somebody Told The Truth
10   The Words In Red
11   Colors Of Night
12   House Rent Party

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