Questo disco non potrà essere acquistato attraverso i canali più o meno consueti. Anzi, a ben vedere non può nemmeno considerarsi un'uscita discografica nel senso proprio del termine, non essendo provvista di alcuna distribuzione né di autonoma commerciabilità.
L'austero strumentale vittoriano collocato al termine del cd e le nove versioni alternative di ben noti brani di Piano Magic raccolte sotto il titolo di "Home Recordings" resteranno infatti appannaggio esclusivo dei pochi che hanno aderito "sulla fiducia" al nuovo progetto di Glen Johnson - l'etichetta Second Language - previa sottoscrizione annuale anticipata, inclusiva di una manciata di uscite e di qualche prezioso benefit.
"Home Recordings" è certamente da ascrivere alla seconda categoria, essendo stato recapitato ai sottoscrittori di Second Language unitamente alla terza uscita dell'etichetta nel 2010, quella firmata Ghostwriter. Nelle rivisitazioni contenute in questa raccolta, gli affezionati di Piano Magic possono ritrovare alcune delle canzoni più intense del repertorio recente della band, accompagnate da qualche pregevole incursione nelle sue produzioni più risalenti.
Minimale la modalità di rilettura dei brani - incentrata quasi esclusivamente su chitarra, pianoforte ed elettronica - e ridotta all'osso la stessa line-up, che nella maggior parte dei casi si limita ai riarrangiamenti di Glen Johnson e alla splendida voce di Angéle David-Guillou, in veste ancora una volta di protagonista ideale anche dei pezzi non originariamente a lei destinati.
È il caso, ad esempio, dell'iniziale "Dark Ages", che dalle evocative torsioni di Vashi Bunyan viene tradotta in una tiepida ballata dai limpidi riflessi acustici, e dell'incredibile trasposizione dreamy di "Snowfall Soon", che porta la voce di Angéle in primo piano in un'estasi degna dei Cocteau Twins d'annata, opposta alle sovrastanti folate valentiniane sul cantato di Caroline Potter dell'originale che apriva "Low Birth Weight", nel lontano 1999.
Analoghe trasfigurazioni subiscono recenti brani di grande impatto, quali "Disaffected" - il cui incedere sintetico scolora nella liquida giocosità di tre note d'organo e poco più - e le due glaciali ballate elettroniche comprese nell'Ep "Incurable": di queste, "I Have Moved Into The Shadow" diventa una sorta di ieratico mantra in stile Dead Can Dance, mentre, dopo le chitarre che l'avevano invasa in "Part-Monster", "Incurable" si trasforma adesso in una sonata per pianoforte da brividi, accompagnata da lontane detonazioni e sfociante in un duetto dal tono confidenziale.
Nemmeno pezzi "minori", quali i due estrapolati dall'antologia "Seasonally Affective" (le incantate "I Am The Sub-Librarian" e "Amongst The Books An Angel") sfuggono al significativo lavoro di sottrazione che connota tutte le "Home Recordings" e che ha come effetto quello di restituire i brani alla dimensione più essenziale delle loro potenzialità comunicative. Si susseguono così atmosfere spettrali, eteree, narcolettiche e toccanti, che dimostrano come l'appassionata scrittura di Glen Johnson possa rinunciare con leggerezza alle variopinte vesti sonore che nel corso degli anni hanno completato l'accurata selezione qui riproposta, mantenendone intatti spirito ed espressività, anche in versioni così spoglie e peculiari.
Ma, al di là della riuscita eccelsa di alcune riletture, queste "Home Recordings" incarnano nel complesso un valore che trascende di gran lunga quello strettamente artistico e come tale si sottrae ai consueti canoni valutativi, al pari di come per precisa scelta dello stesso autore è stata sottratta a ogni logica commerciale e di mercato. Essendo destinato ai soli cultori dei progetti di Glen Johnson, non v'è dubbio che questo regalo sarà molto apprezzato nel suo contenuto musicale e affettivo; per parafrasare il testo di "Disaffected", non resterà dunque che sincronizzarsi col cuore e semplicemente amare l'inatteso dono, custodendolo gelosamente.
18/06/2010