Fermatelo.
Robert Pollard sembra essersi assegnato l'incarico di resuscitare il rock a colpi di uscite: non ultima quest'anno, c'è da scommetterci, questo "Let It Beard", pubblicata tramite il suo progetto Boston Spaceships, formato da lui stesso, da Chris Slusarenko, suo compare nei Guided By Voices, e da John Moen, già nei
Decemberists. Quinto album in tre anni, ma non solo: trenta tracce senza riempitivi, una sbornia composta in una sorta di rituale nostalgico, officiato da ospiti di grande rango (tra tutti va ricordato l'assolo di
J Mascis in "Tourist UFO"). Il rock attraversato nelle sue più varie espressioni, dai
Beatles agli
Who, passando per il punk e, appunto, per i
Dinosaur Jr., rivisto e interpretato secondo i canoni
lo-fi dei Guided By Voices. In una grande prova di resistenza, Pollard incastra incedere bandistico e
spoken word ("Christmas Girl"), violini e momenti
noise, con la maestria di un vecchio lupo. "Let It Beard", col suo monumentale dispiegarsi (insolitamente numerose anche le tracce intorno ai tre-quattro minuti), non dà mai la sensazione di incontinenza artistica, magari, ma neanche quella di un'opera a fuoco. Più importante come testimonianza di una "presenza artistica" che come opera musicale vera e propria.
(04/08/2011)