East River Pipe

We Live In Rented Rooms

2011 (Merge)
alt-pop, songwriter

Backroom deals
The whole world is made of backroom deals
You'd better get used to it
Backroom deals
I go to work each day and grease the wheel
I'd better get used to it
(da "Backroom Deals")

Per una band nata nell'underground che vince un Grammy Award, ci sono ancora centinaia di artisti che, pur senza aspirare a grandi riconoscimenti, ogni giorno "oliano gli ingranaggi", barcamenandosi nelle loro attività con paziente, stoica accettazione. Il riferimento a Fred Cornog non è casuale, dato che nella sua figura di manovale del "pop da cameretta" si condensa l'identità di chi, più o meno "silenziosamente" agli occhi del mondo, prosegue il proprio oscuro lavoro di tessitura.
Con la coerenza di chi considera la produzione musicale una sublime opera di artigianato e un'indispensabile espressione di sé, FM Cornog pubblica il suo settimo disco sotto lo pseudonimo East River Pipe.
Ben cinque anni sono passati dall'ultima uscita, ma è evidente come l'artista americano non abbia alcuna fretta e si conceda il privilegio, anche grazie alla Merge che pubblica le sue fatiche dal 1995, di poter dare alle stampe solo ciò che lo convince fino in fondo.

Le "Stanze affittate" del titolo hanno il sapore consapevolmente effimero di una vita in sordina, vissuta negli sterminati sobborghi americani, che vengono raccontati da Cornog con lucidità springsteeniana ("I Don't Care About Your Blue Wings")e ammantati di un pop che non si riveste delle sfrangiate allucinazioni di Daniel Johnston, ma ne mutua il carattere di indifesa e sincera confessione e il delicato, innocente gusto melodico ("When You Were Doing Cocaine").
"We Live In Rented Rooms" è, così, un disco di levigati motivi chitarristici, che non a caso inducono reminiscenze Sarah Records (alla quale, del resto, si devono gli esordi di East River Pipe), a volte scarni, altre più intensi e tirati - come nel riff elettrico finale di "Payback Time" - su cui Cornog orchestra tastiere quasi naive nella loro semplicità, che ricordano, a volte, lo stralunato veleggiare sintetico di Badalamenti ("Summer Boy") o, addirittura, i Cars ("Tommy Made A Movie"). Tuttavia "We Live In Rented Rooms" non si esprime solo nei canonici tre-quattro minuti del pop, ma ha la capacità (e l'ambizione) di librarsi in lunghi affreschi notturni, che assomigliano a insonni pellegrinaggi motorizzati, in una consapevole deriva, tra incroci deserti e diner appollaiati nel nulla.

E di sogni periferici, di piccoli e (più o meno) innocui pervertiti, di uomini senza qualità, di losers dal cuore tenero, tutti però, in qualche modo, orgogliosi della propria appartenenza a "l'ultimo gradino della scala americana", si nutre questo lavoro, impregnando le proprie melodie di un'umanità complicata ma amorevole ("When you were doing cocaine/ You played the victim so well/ You said there's beauty in hell/But that's no game/ Yeah I was kissin' you girl").
La disperazione e la sconfitta, seppur presenti - probabilmente mediate da uno stile di vita, da parte di Cornog, più pacato e soddisfacente - si mutano e trasfigurano in malinconia, regalandoci quello che può essere definito, senza tema di smentita, il miglior album di East River Pipe da molto tempo a questa parte.

Un disco timido e sincero che, piuttosto che condividere con gli altri, si preferirebbe nascondere, tenere al sicuro, in un angolo caldo della propria "cameretta", così come si fa con quelle cose di scarso valore per il mondo che, invece, per noi, valgono quanto il mondo stesso.

03/03/2011

Tracklist

  1. Backroom Deals
  2. Cold Ground
  3. Payback Time
  4. Summer Boy
  5. I Don't Care About Your Blue Wings
  6. Tommy Made A Movie
  7. The Flames Are Coming Back
  8. When You Were Doing Cocaine
  9. Conman
  10. Three Ships

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