News For Lulu

I pavesi News For Lulu avevano lasciato un buon ricordo di sé con l'esordio "Ten Little White Monsters", uno dei dischi di pop barocco più validi del rock nazionale del 2006, ma discretamente snobbato da critica e pubblico. Il discorso è ripreso anni dopo da Emanuele Gatti, dapprima col suo apporto agli Emily Plays e poi col personale progetto Morning Telefilm, il cui "O Time" è un gioiellino di impeccabili poemetti di sghemba, agrodolce poesia.
La restaurazione e una parte di consacrazione arriva con il secondo album a nome News For Lulu, "They Know", stavolta con rinnovata visibilità sulla scena.

Le armonie vocali del merseybeat in "They Know", la cadenza alla "Runaway Train" dei Soul Asylum, guidata dal wurlitzer di "Delivery Girl", i plagi involontari della "Then He Kissed Me" delle Crystals (ma dall'impeccabile interpretazione) di "My Home Is My Head", l'ambizione da musical di Broadway (a ricordare gli A Toys Orchestra massimalisti di "Midnight Talks") di "Some Refused", costituiscono il lato più dispensabile e orecchiabile della loro arte, quello più ampio che - purtroppo - sbilancia l'intero disco.
La band si eleva in melanconie compassate come quella di "We Slept on the Sidewalk", con una magia nell'intermezzo di fiati, negli scenari ipertrofici di mellotron di "Like a Thief", e nell'humour vaudeville di "Cathedrals", con tanto di chitarra raccapricciante finale.

Attenuata in buona parte l'influenza dei Wilco, che imperversava (e un po' nobilitava) il disco d'esordio, e che ancora si nota in "Rolling Down the Hillside", uno dei loro migliori, nell'opus numero due la band si rifonda. Ci mette nervosismo, arrangiamenti esosi, e un piglio forse più istintivo. Spreca diverse melodie nella ricerca della perfezione di forma. La produzione di Bruno Germano dona ritmo, atmosfera e stereotipi di pop retrò, Andrea Girelli è bravo a giostrarsi tra piano e tastiere rimpinzanti di ogni tipo. Masterizzato a Chicago da Carl Saff.

24/11/2011