Band tedesca devota a una muscolare visione dell'electro-pop virato più incline all'Ebm, gli And One hanno segnato la scena teutonica ed europea sin dal loro esordio, "Metalhammer", che risale al 1990. Nato per mano di Steve Naghavi e Chris Ruiz, questo progetto intende seguire il grande solco segnato da band synth-pop come i Depeche Mode, mantenendo al tempo stesso una cupa sfumatura violenta, dalle tinte sanguigne, accostabili ai DAF di "Der Mussolini", ai Nitzer Ebb di "Let Your Body Learn" e a quanto sarebbe stato fatto, in parte, dai Front 242.
Se i punti di riferimento sono chiari e facilmente individuabili nella musica degli And One, è al contrario difficile capire la personalità di un gruppo dimostratosi molto abile dal vivo (l'esibizione all'ultimo Moonlight Festival a Rimini lo ha provato) ma inespressivo su disco.
"S.T.O.P." è una riprova di questa situazione: a un preciso assemblaggio di componenti modulari, in equilibrio tra una melodia glaciale e un groove oscuro, pulsante e primitivo non si accompagna però una linea narrativa, un elemento emotivo che possa unire tutto il disco.
Fatta eccezione per "S.T.O.P. The Sun!" - buon esempio di synth-pop dopato - "Don't Get Me Wrong", in cui traspare un'umana rabbia mista a rassegnazione, e la collaborazione con Douglas McCarthy dei Nitzer Ebb in "The End Of Your Life" (composizione meno chiusa in sé e dalle molteplici sfaccettature ritmiche) quest'album del progetto tedesco è un semplicemente un altro clone.
Il discorso si mantiene similare anche nel bonus disc della deluxe edition, un Ep intitolato "Treibwerk", che si arricchisce solo di un paio di nervosi pezzi goth-Ebm come "My Mission" e "H.A.T.E", dai ritmi diretti e fragorosi. "Low", brano nato dalla collaborazione con Eskil Simonsson dei Covenant, è un particolare esempio di ibridazione ambientale, peccato che si tratti di una solitaria perla destinata a nascondersi dal resto dell'opera.
Nel complesso si ha l'immagine di un individuo senza evoluzione e cambiamento, che farà contenti i fan e preparerà il terreno per i prossimi live set, ma del tutto ininfluente al suo esterno. Una ben accurata ripetizione della propria forma cristallizzata, ma purtroppo non c'è null'altro.
05/06/2012
Disc One
Bonus Disc