Riuscite a immaginare la Laurie Anderson di "Big Science" che, supervisionata da Maria Minerva, gioca a fare Doris Norton? In soldoni, con Cannibal Movie e In Zaire, Crisne è un nuovo tassello della psichedelia nostrana un po' ipnagogica un po' retro-futurista.
Che poi, anche se non si direbbe, Crisne è Francesca Marongiu degli Architeuthis Rex. Una Marongiu in vena krauta tra Cluster ("Stones For The Wise Master Builders") e primi Tangerine Dream ("Anuqet"). Indolente e psichedelica ("Tueret In Whitechapel"), spettrale e solenne ("Island").
Dal gruppo madre non eredità aperture avant-metal né noise: ne aggiorna, semmai, la vena gotica. Ad esempio in "Lunar Barge, Moon Chariot", gioiello di indubbia bellezza e climax del disco, col suo cantato lunare e mood cinematico (ascoltandola mi sovviene la Jennifer di "Phenomena").
Un disco secondo i dettami odierni di un suono che somiglia a quello di una musicassetta rinvenuta dopo mezz'ora di bagnomaria, fin troppo contestualizzato e di conseguenza a rischio archiviazione a fenomeno passato. E prima o poi passerà.
Forse lei rimarrà? Chissà.
Intanto, ascoltatela.
(11/04/2012)