"Pagetos" è il capitolo (forse) finale di quella serie di album cominciata nel 2007 e dedicata agli incroci dei quattro elementi della natura: "Erimos" è il deserto (tra terra e fuoco), "Nefelodhis" le nuvole (tra aria e acqua), "Kapnos" il fumo (tra aria e fuoco) e infine "Pagetos" rappresenta la brina, ovvero l'incrocio tra terra e acqua. I compagni di avventura di Matteo Uggeri - tromba, batteria e field recordings - per questo lavoro sono il pianoforte di Francesco Giannico (Mark Hamn) e le chitarre di Luca Mauri.
Field recordings sempre ben curate e al posto giusto, acqua, pioggia, campanellini, passi sulla neve e pattinate sul ghiaccio prossimo allo spezzarsi si intrecciano a struggenti note di piano e di tromba ("Ground Frost Breeding"), delineando e dipingendo ovattate atmosfere invernali ("Calaverna").
Pennellate generate dal lieve pizzicamento di chitarre si mescolano alle aspre e tristi corde di un violino e a suadenti echi di sirene, raggiungendo calde e cupe tonalità folk noir ("Morning Frost") intente a sciogliere i piccoli fiocchi di neve che si adagiano dolcemente sui vetri delle finestre di una solitaria abitazione alpina.
Anche se l'inverno è ormai alle spalle, "Pagetos" è un disco che si lascia ascoltare con facilità, poiché si viene sopraffatti dalle sue malinconiche e gelide note ambient, che assumono in alcuni e brevi passaggi sonori connotazioni isolazioniste.
(31/03/2012)