“The Position” è un debutto già nato maturo e con una coscienza estetica molto precisa. Se brani come “Brief Encounter”, “No Lights In The Elevator”, “When They Fall” erano già presenti nella prima uscita dei nostri, insieme ai coldwaver di New York, vengono qui presentati profondamente ri-arrangiati e forti di una trama più raffinata e complessa.
Synth analogici e possenti danzano vorticosi attorno a linee di basso pesanti e dirette, per un progetto che sembra aver assimilato la lezione dei primissimi Interpol per poi lasciarsi dopare dalla synth-wave dei contemporanei Martial Canterel, Automelodi, senza tralasciare capisaldi come Asylum Party e Clan Of Xymox (con cui hanno condiviso alcuni live).
Gli Ancien Régime sorgono da un orizzonte nascosto e opaco, un ricordo cinematografico di macchine gigantesche e cieli bassi che vorticano attorno alle semplici storie d’amore e di morte dell’essere umano. “Negative” e “Corruption” sono due emblemi fondanti di una pulsione oscura e inquieta che esplode verso il cielo notturno grazie ai synth per poi ripiombare dentro una melodia frenetica che non conosce sosta. Unica nota stridente e negativa è l’omaggio palese e forse troppo citazionista di “The Incident” verso “Disorder” dei Joy Division, episodio che si poteva tranquillamente lasciar da parte.
“The Position” si definisce così come un disco d’esordio compatto, che mostra una band già in possesso di un’identità definita e capace di preparare il terreno per un’interessante evoluzione. Dopo i Der Noir, ecco che un altro progetto interessante e fertile si affaccia di fronte a una scena nostrana purtroppo spesso soffocata dalle troppe fotocopie superficiali che l’hanno preceduta, un revival wave dopo l’altro.
N.B. Il disco è disponbile sia in formato cd per Jestrai Records, che in Vinile per Mannequin Recors (al momento già esaurito in preordine).
(22/02/2013)