Il regista Joseph Kosinski ripete la formula propugnata col precedente connubio tra sci-fi hollywoodiano e french-touch in versione orchestrale di “Tron Legacy”, all’epoca musicato dai Daft Punk (a sua volta derivato dalla matrice dell’originale “Tron”), per il nuovo successo di botteghino, “Oblivion”.
Stavolta il french-touch del caso è rappresentato dagli M83, o meglio dal solo Anthony Gonzales (l’altra metà, Nicolas Fromageau, fuoriuscito dai tempi di “Dead Cities”, ha avviato il progetto Team Ghost), complici le ultime derive synth-pop di “Hurry Up, We’re Dreaming”, in collaborazione con quel Joseph Trapanese che già lo aiutò proprio nella realizzazione in qualche traccia del doppio album del 2011.
La collaborazione tra i due ora invece riguarda l’intero progetto, ma il risultato finale si commenta da solo: un ammasso di stereotipi hi-tech del cinema d’azione ad effetti speciali (overdub esorbitanti, figure retoriche assortite degli archi sinfonici). Unito all’elettronica di Gonzales, ne esce il Vangelis di “1492” di serie C.
Trapanese in ogni caso spadroneggia, raggiungendo fremiti di suspense qua e là (gli effetti strumentali rubacchiati all’avanguardia in “Tech 49”). Il techno-pop di Gonzales praticamente non si ode, e anzi si limita a decorazioni ridicole o proprio stonate, pervenendo solo nella soundscape di “Star Waves” ai suoi tipici muri di sintetizzatore.
Scalibrata partitura di corredo degna di nota solo per il livello da audiofili della qualità sonora. Pomposa, fastosa, senza stile. L’edizione deluxe, disponibile solo via iTunes, aggiunge un’altra dozzina di tracce. Nella traccia eponima canta la giovane ma già scafata cantautrice norvegese Susanne Sundfør.
18/04/2013