Il chitarrista degli Explosions In The Sky, Mark Thomas Smith, ha sempre dimostrato di avere una passione per l'ambient music. Nei suoi dischi, spesso, le chitarre sembrano dei sintetizzatori che volteggiano tra nuvole e laghi di montagna. Più cupa, anche se a volte altrettanto bucolica, la musica registrata dal grande Matthew Robert Cooper con il nome di Eluvium.
Nonostante le diversità, i due musicisti americani hanno deciso di formare una sorta di supergruppo ambient/post-rock, Inventions, il cui omonimo album di debutto raccoglie otto strumentali che pur non inventandosi nulla di nuovo, non delude le aspettative. Tutt'altro.
La partenza è lieve: i beat soffusi dell'introduttiva “Echo Tropism” non lasciano il segno. Di seguito, invece, arrivano le meravigliose, per quanto prevedibili, sovrapposizioni tra i tappeti ambient melanconici di Eluvium e le chitarre romantiche di Smith (“Flood Poems”, “Entity”). Poi ancora un esperimento riuscito a metà con un pigro beat preso in prestito dalla libreria di Ableton (“Peaceable Child”).
La formula "chitarre su tappeto" prevede anche delle variazioni sul tema: “Sun Locations/Sun Coda” è una danza inarrestabile che sembra cortocircuitare i mondi verdi di Eno con i dj set arcobaleno di Four Tet; e “Recipient” è una ballata poderosa che, quantomeno per chi scrive, esprime nel modo più compiuto la poetica del progetto Inventions.
Gran finale con la conclusiva “Psychic Automation”, dove sia Cooper che Smith cercano di illuminare le più lontane galassie dell'Universo.
23/05/2014