Kyoka

Is (Is Superpowered)

2014 (Raster - Noton)
abstract-house

Diciamocelo: un disco così (si legga fresco e originale) Raster-Noton non lo firmava da un pezzo. Non fraintendiamo: non si tratta di un capolavoro, ma di un'evoluzione che ha dell'inedito. Va detto che la stima incondizionata per un'etichetta che è riuscita a riservare un gruzzolo di pagine della storia dell'elettronica al suo marchio non sarebbe potuta rimanere condizionata da qualche uscita sottotono di troppo. Ma non bastava ciò a tappare gli occhi impedendo di assistere al lento e progressivo declino che l'estetica abstract-techno a cui Alva Noto e il compare Bretschneider avevano per primi dato forma stava (e sta tutt'oggi, probabilmente) vivendo, comprensibilmente ingabbiata in quelle rigide barriere stilistiche che da anni non sono più “all'avanguardia”. Uno stile che pare nella sua forma originaria (e nei suoi autori, Carsten escluso) aver esaurito il vocabolario.

Una prima reazione uguale e contraria era arrivata con lo stupefacente cambio di pelle del fuoriclasse Kangding Ray – buono abbastanza da far dimenticare la delusione per l'ultimo Emptyset – e ora il colpo di reni giunge per mano di una nuova arrivata in catalogo, ovvero Kyoka Kondo. Una che a livello discografico è giovanissima ma che in realtà muove manopole e genera suoni da inizio millennio. Una il cui approccio tecnofilo e metodico allo sfinimento (ma si sa, è caratteristica fissa dei nipponici) è stato sporcato progressivamente dalla conoscenza di Berlino e di uno dei suoi fenomeni in maggior crescita negli ultimi anni. Stiamo parlando dell'house, quella di fronte a cui i tedeschi un tempo storcevano il naso ma che oggi vive un momento di salute forse maggiore della (ben più amata) techno locale.

Potremmo dire che “Is (Is Superpowered)” applica all'house quel che i veterani di casa Raster-Noton da anni applicano, con metodi e personalità diverse, alla techno, e chiudere qui la faccenda. Non fosse altro perché è proprio questa l'opera con cui il nuovo volto femminile (e questa è un'importante “prima volta”) della compagine berlinese ridà linfa vitale a un suono che un futuro può dunque ancora avercelo, ma solo nelle mani di chi abbia voglia di osare. Kyoka osa e parecchio, perché un pezzo come “Lined Up” è un azzardo su tutti i fronti: alzi la mano chiunque avesse ipotizzato mai di poter sentire un mc rappare su molle velenose alla Senking. E il fatto è che la scommessa paga eccome, perché un brano simile sta bene sia sul dancefloor che per chi l'elettronica ama godersela sul divano di casa.

Il coraggio non manca neppure in analisi chimiche come quelle di “Flashback”, “Meander” e “New Energy Shuffle”, dove è la voce dell'artista a recitare e fungere da elemento in più, mentre alle sue spalle particelle atomiche si scontrano dando vita ad ambienti radioattivi. Altrove si passa a una forma di riciclo che sta a metà tra alienazione abstract e parodia dada: “Re-Pulsion” lo fa con il funky-bass, “Piezo Version Vision” con gli acidi britannici, “Mind The Gap” con deep-house e derivati. Esaltano meno i passaggi più canonici, in territorio Komet (“Rot Neu”) e verso gli States (“Rollin' & Tumblin'”), e non convince troppo nemmeno il dub al ralenti di “Moonboots”. Ma nessuno è perfetto e chiedere di più sarebbe stato eccessivo. Non c'è da gridare al miracolo, ma di una boccata d'ossigeno simile c'era davvero bisogno.

05/06/2014

Tracklist

  1. Intl-A_Bin
  2. Flashback
  3. Lined Up
  4. Rot Neu
  5. Rollin' & Tumblin'
  6. New Energy Shuffle
  7. Toy Planet
  8. Moonboots
  9. Re-Pulsion
  10. Meander
  11. Plezo Version Vision
  12. Mind The Gap