Un debutto composto solo da cover version è un’arma a doppio taglio, un precedente creativo che rischia di compromettere il futuro di un artista. In passato rappresentava il progetto ideale al quale affidarsi in caso di vena creativa in disarmo: anche band come Siouxsie & The Banshees aggirarono ostacoli contrattuali con un album di canzoni altrui (il dignitoso “Through The Looking Glass”).
I portoghesi Beautify Junkyards non hanno perso tempo: svolto il compito di rilettura delle loro influenze con un sorprendente album d’esordio, si presentano al pubblico con una raccolta di canzoni originali.
Incrociando i Kraftwerk con Nick Drake e Vashti Bunyan, si sono guadagnati l’appellativo di cosmic-folk, una perfetta sintesi di quello che vi attende in questo nuovo capitolo.
Avventuroso e ricco di intuizioni, l’album sviluppa il versante più visionario del folk, con particolare attenzione all’uso delle voci e alle profumazioni elettroniche vintage, mettendo insieme un campionario di folktronica autunnale e pastorale.
Inciso in un campo con uno studio di registrazione mobile, “Beast Shouted Love” non rinuncia alle contaminazioni psichedeliche, già manifeste nell'esordio, della Incredible String Band o Linda Perhacs, ma è la sorprendente modernità dell’insieme quella che convince ed entusiasma, in un originale rinnovamento creativo della tradizione folk, che resiste a qualsiasi hype o movimento ideologico.
La forza antropologica del canto e la connessione dei suoni acustici con la natura supera il rigore del linguaggio musicale, e tra una surreale ballata folk psichedelica intrisa di effluvi progressive (“Valley Of Wonders”) e il suggestivo refrain adagiato su beat elettronici e synth analogici di “Rainbow Garland”, giace estatica e maestosa la splendida “Lake”: un piccolo classico di esoterismo folk, avvolto in tastiere, omnichord, xilofono e voci celesti.
Ci sono tracce di hauntology nell’introduttivo madrigale di “Sun Wheel Ceremony”, alterazioni percettive nella delicata “Pés Na Areia Na Terra Do Sol” e tracce di acidi in “Canterbury”, in un album che rinnova non solo la tradizione di Donovan, Nick Drake e Os Mutantes, ma anche le più recenti digressioni di Espers e Soy Un Caballo, che fanno capolino soprattutto nello strumentale “Rite Of Passage”.
“Beast Shouted Love” è un album il cui fascino è immediato e fruibile, nonostante la ricercatezza lirica e creativa. Il tocco alla Young Marble Giants di “Drop City”, il twee-folk di “Longo Amanhã”, il folk cosmico di “Refresco Eléctrico” e il surrealismo orchestrale della conclusiva “Technicolor Hexagon” sono un campionario molto ampio di genia artistica.
In queste dodici affascinanti tracce ci sono sì molta poesia e lirismo, ma anche tanto spazio per la vostra immaginazione.
P.S. L’album esce in edizione strettamente limitata di 250 vinili e altrettanti compact disc.
14/11/2015