Damon & Naomi

Fortune

2015 (20|20|20)
dream-pop, alt-pop

Mentre l’amico Dean si diverte a impersonare sé stesso come leggenda vivente e opportunamente sardonica, con un paio di nuovi dischi solisti, riusciti senz’altro, ma anche forse più esuberanti di quello che ci si aspetterebbe “alla sua età”, Damon Krukowski e Naomi Yang hanno ormai costruito un sodalizio coerente, fondato su un understatement quasi schivo.
Il loro nuovo “Fortune”, basato su un mediometraggio muto di Naomi dedicato al padre appena scomparso, non smentisce nulla di un’arte in cui conta soprattutto ritrarsi e lasciare entrare l’ascoltatore, pur in un disco dal così forte, ma sempre dissimulato, contenuto personale.

In un continuum quasi indistinto, le nenie di Damon e Naomi raccontano attraverso uno sgranato filtro Instagram le difficoltà del rapporto paterno, ricordando nei casi più fortunati la naiveté della band originaria (“A Shining Dream”), anche se alla lunga il tutto suona come una rilettura meno affascinante – e piuttosto narcolettica - dei Mazzy Star.

Le soluzioni melodiche si ripetono, infatti, in un sottofondo che si fa indistinguibile col passare dei minuti, e gli arrangiamenti fanno poco per uscire dallo schema chitarra ritmica–tastiera. Da un lato è proprio questo l’intento della band, s’immagina, dall’altro ci si aspetterebbe ben altro contenuto per accompagnare un video muto di trenta minuti.
Per tirare le somme, un album decisamente sottotono.

17/02/2015

Tracklist

  1. The Seeker
  2. Amnesia
  3. It's Over
  4. Reflections
  5. A Shining Dream
  6. Shadows
  7. Towards Tomorrow
  8. Sky Memories
  9. Hurt House
  10. The North Light
  11. Time Won't Own Me

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