Non poteva proprio durare, e infatti non è durata. La 4AD è una delle più riverite case discografiche alternative della storia, con un catalogo presente e passato da far tremare le ginocchia a ogni appassionato che si rispetti. E invece, sotto cotanto marchio, nel 2011 arrivarono i fratelli Andrew e Daniel Aged aka Inc., col loro etereo electro-soul spruzzato di candeggina e un album di debutto - "No World" (2013) - tanto suggestivo per chi vi scrive quanto francamente fuori target per il pubblico solito dell'etichetta, che infatti non mancò di storcere il naso (un simile trattamento viene riservato a Jessy Lanza, che tesse le sue colorate partiture electro sotto l'austera Hyperdub). A nulla servì una (peraltro meravigliosa) collaborazione del duo con FKA twigs l'anno successivo, le strade si sono presto separate e oggi i ribattezzati Inc. No World sono approdati al crowdfunding.
L'aspetto paradossale, in tutto questo, è che "As Light As Light" suona come la cosa forse più affine alle coordinate indie della 4AD che gli Aged abbiano mai inciso prima d'ora. Con l'elettronica stringata al minimo, e dimenticate le punteggiature r&b (sentite piuttosto il passo sophisti-jazz alla Donald Fagen di "Watch This Dream"), il nuovo corso mostra un impasto terso ai limiti del minimalismo: ritmiche appena accennate, voci raddoppiate a costruire le più calme armonie blue-eyed soul mai sentite e filamenti di torride chitarre - sia elettriche che acustiche - a tratteggiare solitarie le cornici di queste nuove evanescenti composizioni.
I due creano quindi una personalissima visione gospel-folk ("Bending"), danno vita a momenti di country desertico ("For The Leaves") e costruiscono scherzosi tasselli acustici sull'onda dei Kings Of Convenience ("In Love"), oppure ancora arrivano a lambire lo scarno ed emozionante soul della Sade dei tempi di "Lovers Rock" ("Hymn 1" e "Hymn 2").
Le melodie galleggiano a mezz'aria e la voce umana è spesso poco più che un sussurro, così il tutto prende la forma di preziosi momenti di delicato intimismo catturati su nastro, mentre l'odore d'asfalto bagnato dalle prime gocce di una pioggia estiva aleggia nell'aria. Non mancano comunque momenti più solidi; nel corso dei suoi sei minuti, "The Wheel" s'increspa su vari strati di chitarre e un refrain che sembra quasi un ritornello, mentre "Waters To You" avanza più spedita su una scarna linea di basso dalle reminescenze eighties (pur facendo di tutto per non farsi considerare propriamente wave).
Inutile quasi ribadirlo, a questo punto, ma non si va certo in casa Inc. No World alla ricerca di hype o emozioni forti. Il loro è un discorso a parte, un vero e proprio "non mondo" dove un malinconico quieto vivere viene increspato da mini-tormente emotive tanto delicate quanto necessarie alla crescita - prova ne sono, forse, anche i continui cambi di nome del duo: un tempo conosciuti come Teen Inc., sono poi diventati Inc. nell'era 4AD, mentre oggi hanno assemblato il tutto in Inc. No World, come a voler completare idealmente un cerchio sempre nel totale isolamento delle mura famigliari.
Ma nonostante una formula sfuggente e snocciolata in semi-silenzio, chi dovesse provare sintonia con le loro suggestioni sa già di aver trovato un piccolo tesoro a cui poter attingere in caso di bisogno, perché le suggestioni personali sono proprio il succo di quel che si intravede - a pennellate d'acquarello - su "As Light As Light": la colonna sonora per quei momenti di solitudine e introspezione durante i quali, invece di lasciarsi andare alla depressione, si scova dentro sé stessi una serena e rassicurante pace dei sensi.
27/09/2016