Birthday Massacre

Under Your Spell

2017 (Metropolis Records)
synth-rock, electro-goth, dark-wave, industrial-pop-rock

Il nuovo disco dei Birthday Massacre, intitolato "Under Your Spell", è stato finanziato nuovamente tramite la piattaforma di raccolta fondi PledgeMusic. La formula di partenza del gruppo è consolidata con il suo consueto amore per i suoni anni 80 e 90, ma il disco è più vario nei singoli brani, laddove invece il precedente "Superstition" suonava più compatto. Un'altra differenza è a livello di produzione, che suona più asciutta e compressa, e meno monumentale e stratificata.

L'apertura è affidata alle sfumature dark/elettroniche dell'iniziale, meravigliosa "One", uno dei pezzi più evocativi e rifiniti nella storia del gruppo: chitarre a sostegno della tastiera, che naviga tra melodie portanti e riempimenti d'atmosfera di stampo cureiano; voce soffusa e delicata; mini-assolo emotivo e riverberato. Stupisce per caratterizzazione anche perché va oltre i legami col passato tanto cari ai Birthday Massacre, reinterpretandoli e rinverdendoli. Purtroppo le rimanenti canzoni non si ripetono a questi livelli, ma non mancano melodie efficaci e una maggiore varietà compositiva, in linea con quanto ci si aspetta a livello di atmosfere e umori dai canadesi e che fanno ben sperare per il futuro. 

La title track è un'avvolgente ballata goth incentrata sul sintetizzatore e su dei ritmi cadenzati, in cui la chitarra emerge solo nel ritornello come puntello per la voce, che purtroppo in questo frangente non svetta in quantoo ripete gli stessi versi in maniera smorta. A parte tale dettaglio, la canzone è piacevolmente malinconica, avvolgente e fumosa. "All Of Nothing" prova a variare le carte in tavola tingendosi di dubstep, ma dà anche l'idea di dover decollare per poi non farlo mai, fermandosi a un passo dal suo climax. "Without You" per contro è un synth-pop dai suoni arabeschi che ricalca abbastanza i Depeche Mode, come a ritornare immediatamente su un sentiero già percorso e sicuro, ma risulta troppo stantia. Suona decisamente più riuscita "Counterpane", che ripesca la carta del coniugare sonorità di decenni differenti con molta enfasi, e prova a innestare riff industrialoidi rammsteiniani su un pezzo altrimenti guidato dalle piacevoli tastiere (tra Bronski Beat ed Eurythmics) e dal ritornello trascinantissimo; l'accoppiamento non è perfetto ma l'idea è più originale di un semplice brano-tributo.

"Unkind" è un accattivante mix di elettropop e industrial-rock che ricorda un misto di Celldweller e Theatre Of Tragedy, ma come per "All of Nothing" a un certo punto sembra che il pezzo possa esplodere in un tripudio emozionale, solo che questo momento non arriva. È comunque un brano con un potenziale intrigante, dove l'effettistica più moderna si riallaccia alla darkwave anni 80 nei tappeti di tastiere del ritornello. "Hex" è forse l'unico pezzo che si avvicina a "One" quanto a carisma, ma con ingredienti differenti, incentrata com'è su sintetizzatori corrosivi e su un ritornello trascinante anziché avvolgente. "No Tomorrow" fa l'occhiolino agli Skinny Puppy in modo oscuro, antireciproco della ben più placida "Games" con spruzzate di tastiera e batteria sintetica su tenui chords di chitarra, in entrambi i casi però manca il guizzo magnetico di altre canzoni. "The Lowest Low" è una ballata darkwave più monotona e, ironia del nome, è il pezzo meno riuscito. La conclusiva "Endless", molto più a fuoco, immerge un ritornello melodicissimo in un battito incalzante tra disco ed Ebm, a sostegno di un testo evocativo e allegorico.

Il lato più positivo del disco è l'ispirazione multiforme, che porta a confezionare diversi brani godibili ed efficaci, pur con occasionali difetti, e con qualche pezzo sottotono. Sì, i Birthday Massacre si ripetono, e hanno ormai un approccio revivalista, ma in maniera variopinta e al crocevia di generi differenti. Il lato più negativo non è tanto nella mancanza di innovazione, controbilanciata dalla personalità immediatamente riconoscibile, dal carattere e dal piglio melodico; ma nell'espressività canora di Chibi. Lei nel complesso tende a essere meno ispirata rispetto al passato, e i suoi testi risultano nella maggior parte dei casi poco accattivanti, come pagine di un diario (post-)adolescenziale nonostante il gruppo sia sulle scene da ormai quasi 20 anni. La sua emozionalità appare raffreddata rispetto alle prove del passato, molto più dinamiche e "colorate", ed è come smussare la punta di diamante del gruppo.

Tolto tutto ciò, "Under Your Spell" è un buon disco, emozionale, sfaccettato, di sicuro appeal per i fan del gruppo grazie ad almeno una mezza dozzina di canzoni memorabili tra cui una meravigliosa, pur con qualcuna più discontinua e alcuni momenti trascurabili.

02/07/2017

Tracklist

  1. One
  2. Under Your Spell
  3. All Of Nothing
  4. Without You
  5. Counterpane
  6. Unkind
  7. Games
  8. Hex
  9. No Tomorrow
  10. The Lowest low
  11. Endless

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