Il passaggio dalle goffe e candide canzoni degli esordi a quelle più mature ed elaborate del nuovo album avviene con un cambio di scuderia (Secretly Canadian) e un mutamento netto della formazione, con Clementine Creevy unica superstite del trio originale. Gli elementi primari della formula sonora restano un morbido shoegaze e una sempre fresca attitudine bubble-pop, anche se alla spensieratezza in stile Yeah Yeah Yeahs subentra un'irruenza pop-rock alla Go Go's ("Told You I'd Be With The Guys").
La vera novità di "Apocalipstick" sono i synth, ora perfetti comprimari delle graffianti linee chitarristiche in odore di post punk; nel mentre, Clementine Creevy affina le sue doti di songwriter e la musica resta ricca di passione ma non sempre originale.
Nel tratteggiare le linee-guida dell'album si scorgono evidenti segni d'evoluzione, la produzione più calibrata e accorta di Joe Chiccarelli (The Strokes) dà maggiore consistenza al sound ("Trash People", "Sip O' Poison"), il tono più solido di "Nuclear Bomb" e "Only Kid On The Block" rimanda alle Breeders. Su tutto aleggia un piacevole senso di leggerezza che rende agile e rimarchevole l'intero album.
Spetta all'ottima "Nurse Ratched" confermare definitivamente le doti compositive di Clementine Creevy, ma la strada che conduce all'autonomia artistica è ancora lunga. Per una band che ostenta la fragilità dell'adolescenza, il passo più difficile che resta da compiere è quello di entrare nel mondo degli adulti senza perdere identità e freschezza. Non resta che augurare ai Cherry Glazerr buona fortuna.
(24/03/2017)