Una copertina studiata come un capolavoro di Velazquez: la protagonista - rigidamente seduta su un divano maculato - sembra rivolgere lo sguardo fisso verso lo spettatore, in realtà è completamente rapita dall'immagine femminile riflessa nello specchio alla sua sinistra.
Torres cresce, Torres cambia, 26 anni, tre dischi pubblicati, ognuno con caratteristiche diverse e ben caratterizzate: Mackenzie Scott questa volta sceglie di mostrare il suo volto più elettronico, con Rob Ellis confermato in cabina di regia, St. Vincent sempre più musa ispiratrice ("Skim" e l'ardita "Bad Baby Pie" dimostrano che se oggi vuoi fare un certo tipo di art-pop, fra i riferimenti più forti c'è senz'altro lei) e Anna Calvi onnipresente sullo sfondo, il prototipo della moderna songwriter fatale con la chitarra elettrica ("Righteous Woman").
L'elettronica a volte è lasciata decantare in uno stadio minimale, come nella lunga e morbida "To Be Given A Body", sorta di manifesto programmatico dell'intero album; altre volte viene stratificata ("Greener Stretch"), sublimando il lavoro di scrittura della cantautrice americana, più incentrato su synth e drum machine rispetto al passato, sacrificando in parte il ruolo delle sei corde.
Ma in "Three Futures" Torres non rinuncia ai frangenti più ruvidamente rock, che tornano prepotenti nella parte finale di "Concrete Ganesha" e nella a tratti urlata "Helen In The Woods", che si posiziona da qualche parte fra l'alternative rock degli anni 90 e la darkwave del decennio precedente.
Al centro della narrazione vengono posti il corpo, il piacere, il desiderio, come ben rappresentato non solo dai testi ma ancor più esplicitamente dai primi videoclip, interpretati da una Torres mai così androgina e mai così stilisticamente eterogenea, abile persino nello spingersi verso territori nu-folk nell'iniziale "Tongue Slap Your Brains Out", cantata posizionandosi su un registro a metà strada fra Nico e Joni Mitchell.
Ancora giovanissima - ma già da tempo matura nella scrittura - Torres si ritaglia il proprio spazio ispirandosi a modelli "alti", confermandosi fra le migliori cantautrici della sua generazione, forte di un'immagine divenuta più trasgressiva e difficile da catalogare. Mackenzie Scott immagina tre futuri davanti a sé, tre alternative fra le quali scegliere: per il momento pare abbia aperto la porta giusta.
06/11/2017