Harmony Rockets

Lachesis / Clotho / Atropos

2018 (Tompkins Square)
psych, rock, folk

Quando Jonathan Donahue e Sean Grassoppher Mackowiak hanno preso le redini del progetto Mercury Rev, dopo l’abbandono della scheggia impazzita David Baker e del membro fondatore Jimy Chambers, il corso artistico della band americana è stato deviato verso lidi sempre meno affascinanti e innovativi, ad eccezione di quel “Snowflake Midnight” del 2008 che aveva riacceso per un attimo le speranze dei fan.

Nell’attesa di un nuovo album dal cast stellare, Donahue e Grassoppher ripristinano la sigla Harmony Rockets, già utilizzata per un side project nel 1995.
“ Lachesis / Clotho / Atropos” è un omaggio al rock lisergico e all’epoca d’oro di Woodstock. Non a caso i due Mercury Rev oltre a Jesse Chandler, Nels Cline (Wilco), Martin Keith e Steve Shelley (Sonic Youth) hanno coinvolto nel progetto Peter Walker: chitarrista folk che, con uno stile che metteva insieme fingerpicking, flamenco e musica indiana, ha influenzato John Fahey, Robbie Bansho e Leo Kottke ma soprattutto la scena musicale underground psichedelica americana.

L’album è composto da tre lunghe composizioni, tre differenti spunti che si sviluppano su divagazioni psichedeliche avventurose, lontane dalle sonorità mainstream delle ultime prove a nome Mercury Rev. Procede a suon di raga “Lachesis”, la lunga suite di ben diciassette minuti che apre l’album, con uno space-rock alla Grateful Dead, che offre a Cline e Grassoppher uno sfondo perfetto per un duello strumentale avvolgente, in perenne bilico tra caos e meditazione.
La magia si ripete con toni leggermente più cupi e ossessivi in “Clotho”: brano scandito da un ritmo più frenetico e da un turbinio di noise-rock ingentilito dal suono di un organo Farfisa. E’ comunque in “Atropos” che l’alchimia strumentale produce i migliori risultati: sette minuti e quaranta di pura liturgia psichedelica con fluidi jazz, scampoli folk e raffinatezze liriche che rispolverano in pieno le migliori intuizioni di “Deserter’s Song”.

Donahue e Grassoppher con il nuovo album a nome Harmony Rockets volgono lo sguardo al passato, recuperando con vigore una vitalità che sembrava perduta. In questa ventata di nostalgia si inserisce l’annunciato remake dei Mercury Rev di un album di Bobbie Gentry (“The Delta Sweet Revisited”), con la presenza di ben dodici voci femminili. Un progetto che sull’onda del buon esito di “ Lachesis / Clotho / Atropos” si preannuncia interessante e degno di attenzione.

29/01/2019

Tracklist

  1. Lachesis
  2. Clotho
  3. Atropos