Il risultato sposta l'asse verso un'elettronica ancor più diretta e vigorosa, territorio nel quale Blanck Mass è un riconosciuto maestro. Sono stati inseriti sette brani di "Violence" (restano escluse le ballad "No Sound But The Wind" e "Belong"), più l'inedito - abbastanza prescindibile per la verità - "Barricades", quasi un Coldplay apocrifo ibridato in salsa Mumford & Sons, che ben poco aggiunge al menù di partenza.
Il diverso trattamento assegnato alle canzoni è evidente: il caso più eclatante è quello riservato a "Counting Spooks", traccia che passava pressoché inosservata in "Violence", mentre qui acquista in prepotenza e magniloquenza, spogliandosi di parte delle tenebre wave che la avvolgevano per rinascere a nuova vita. La title track vede invece ancor più in primo piano la componente electro, che già emergeva possente nella parte conclusiva della take edita lo scorso anno.
"The Blanck Mass Sessions" completa e migliora il progetto "Violence", senza mai rischiare di diventarne un'inutile appendice. I fan saranno liberi di scegliere le proprie versioni preferite, in una sorta di album componibile. Un giochino divertente che potrebbe anche essere interpretato come un ponte verso un futuro più spostato verso i suoni da club. Senza mai dimenticare che non è certo questa la prima svolta elettronica della band...
(06/05/2019)