Diciamoci la verità, in maniera spassionata: un disco natalizio a Natale è proprio l'ultima delle cose di cui avremmo bisogno, soprattutto in un Natale come questo, fatto di recessioni reali o immaginarie, speculazioni e proiezioni al ribasso, martedì neri senza fine e calende greche. Un Natale di rinuncia che chiede o forse addirittura impone, con occhio torvo, la rigorosa abolizione del superfluo o del pleonastico.
Ebbene, Tom Smith, consapevole forse dei rischi insiti nell'operazione da lui così fortemente voluta, ha realizzato un disco assolutamente intonato allo spirito di un Natale come quello appena descritto. Basta sentire la sua ripresa di "Wonderful Life" di Black per capire come violoncello, tremante voce femminile e accordi slow di chitarra eterea dipingano un paesaggio di desolata solitudine e incertezza, nel quale la vita appare meravigliosa solo per un rigurgito di ironia amarognola.
Ma occorre forse partire dall'inizio. Ovvero da un autore, Tom Smith, mai troppo amato dalla critica (che in lui ha visto soprattutto un epigono diligente ma poco scaltro) e che pure in tre dischi con i suoi Editors ha saputo affinare uno stile elegante e una sensibilità aperta, in dialogo proficuo con la tradizione britannica d'appartenenza. Per dire, non si sceglie di coverizzare "Bonny" dei Prefab Sprout (è accaduto nel 2008) se non si ha una frequentazione più che assidua con il canzoniere aureo d'Albione. "Funny Looking Angels" (da una canzone dei Delta, ripresa nell'album) conferma, in attesa del ritorno della band di Birmingham al completo, quanto appena detto.
Ad affiancare Smith troviamo Andy Burrows, già batterista dei Razorlight (band filo-strokesiana dalle discrete potenzialità ma dall'effimero destino, malgrado premesse roboanti) e ultimamente dietro le pelli dei newyorkesi We Are Scientists, oltre che con i suoi I Am Arrows.
La spina dorsale del lavoro è costituita da una scelta originale di cover (chi mai avrebbe ripensato ai Longpigs, mito britpop minore, della bellissima "On And On"?) rielaborate con tratto ricercato e cool (in senso letterale), nella sua essenzialità disadorna e pensosa. Si ritrova così l'eclettismo di racconti distanti come "Only You" degli Yazoo o "The Christmas Song" (nube di vapore in compagnia dell'enfant prodige Agnes Obel, altra scelta azzeccata) di Nat "King" Cole, alternati ad episodi autografi di ottima scrittura ("When The Thames Froze", "As The Snowflakes Fall"), con cantati più o meno equamente spartiti fra i due mattatori, che si amalgamano a meraviglia nelle loro diverse sostanze vocali.
Nel complesso, non una nota di troppo e tanti momenti di pura sospensione ("Rosslyn", "In The Bleak Midwinter"), tra ombre tenui e chiaroscuri scolpiti nella più invernale malinconia inglese. Con "Funny Looking Angels" Smith e Burrows augurano a tutti un Natale di meditazione e misurata serenità, in attesa di tempi più luminosi.
Disco ascoltabile in streaming.
04/12/2011