Il costruttivo impeto di un propositivo caos. A pochi mesi da “Strängar”, brillante sinfonia in quattro movimenti costruita in totale solitudine, Attilio Novellino torna a pubblicare un nuovo percorso collaborativo, che lo vede affiancato questa volta a Campbell Kneale, vulcanico e prolifico musicista attualmente attivo sotto l’alias Our Love Will Destroy The World.
Frutto di un lungo scambio di idee e materiale in virtuale viaggio tra Italia e Nuova Zelanda fin dal 2016, “The Assault Of Heaven” accoglie e combina gli stimolanti universi artistici dei suoi due autori, dando origine a un violento magma sonico intensamente sfaccettato, cristallizzato in due dilatate traiettorie che occupano i lati del nastro curato dall’etichetta inglese Opal.
Differenti per costruzione e sviluppo, le due tracce sono accomunate da un meticoloso lavoro di ibridazione, che vede la roboante furia iconoclasta dei granitici vortici elettrici di Kneale intaccati, scavati e impreziositi da cinematiche correnti sintetiche e contributi acustici modellati dal sound artist calabrese e in parte affidati a un nucleo di artisti attentamente scelti.
Tale componente strumentale prevale nettamente in “Negative Theology”, dinamico flusso caratterizzato dal succedersi di trame narrative variabili, in bilico tra molteplici influenze e suggestioni. Scandito dagli echi evocativi dell’indiano Dilruba (Enrico Falbo), del cinese Guqin (Gianmaria Aprile) e da una nervosa sezione ritmica (Angelo Bignamini), il torrente risonante scava un frastagliato alveo che conduce verso un obliquo approdo silente.
Decisamente più convulsa e violenta è l’evoluzione di “The Joy Of Destruction”, ruvida deriva interamente frutto di improvvisazione, aperta da un delicato fraseggio di chitarra (Luca Brembilla) e scandita da un drumming incalzante (Francesco Gregoretti) che si muove su un tappeto elettroacustico frastagliato e temibile come un’incombente parete rocciosa da scalare con coraggio, fino a giungere a un finale devastante che segna la definitiva conquista e distruzione del regno della somma quiete.
Disarmante potenza di un suono che si distende trasversale tra elettronica, noise, rock e tradizione per azzerare un presente sempre più inquietante e costruire una nuova visione.
08/09/2020