Album apparentemente incidentale, “Starlit Remembrance” nasce durante le pause di registrazione del quarto disco dei Beautify Junkyards, “Cosmorama”.
Nel mettere ordine tra le registrazioni passate e accantonate per una non ben definita progettualità discografica, João Branco Kyron ha ritrovato dei nastri con alcune incisioni realizzate prima del 1999, ampiamente influenzate dalla passione per la musica dei film di fantascienza e per l’hanutology, ovvero nei primi anni di collaborazione con la band portoghese Hipnotica e in netto anticipo rispetto al progetto elettronico in solitaria sotto il nome di O Maquinista (“O Maquinista” 2008).
Parlandone con Nick Taylor, titolare dell’etichetta Miracle Pond specializzata nella produzione di album in formato cassetta, João Branco acconsente alla pubblicazione di queste quindici brevi composizioni di musica per film in chiave lo-fi, sotto il nome abbreviato di Kyron.
Titoli come “Sun”, “Earth”, “Fire”, “Comet”, “New Moon”, o “Mercury Air” tradiscono un’ingenuità o una semplificazione eccessiva nell’approccio all’arte della musica da film, in evidente contrasto con la maturità espressiva che il musicista mostra in questi quasi trenta minuti di psichedelia-cosmica.
L’intensità delle pur brevi melodie è avvolgente, coinvolgente, impossibile non pensare a un documentario o a un film sci-fi ascoltando queste quindici delizie sonore, che rafforzano il paragone spesso evocato per i Beautify Junkyards con i Broadcast e i Stereolab.
Drammaticamente futurista (“New Moon”), descrittiva (“Asteroid”), minacciosa (“Aquarius”), enigmatica (“Mercury”), non priva di accenni sentimentali (“Day Night”, “Sun”), la musica di “Starlit Remembrance” è una perfetta colonna sonora per un film immaginario.
Non c’è brano o intuizione armonica che non abbia un profondo legame con l’arte della cinematografia. Tonalità intense (“Comet”) e oscurità elettroacustiche (“Juno”) sono perfettamente dosate. La musica si snoda tra ossessioni (“Earth”) e speranze in un irrealizzabile e fantasioso futuro (“Air”), lasciando l’amaro in bocca solo per la sparuta quantità di cassette realizzate dalla Miracle Pond e per l’impossibilità di fruirne al di fuori del formato puramente digitale.
01/01/2021