Dopo i Maisha un altro esordio su jazz re:freshed trova il degno seguito discografico, questa volta sotto il patrocinio dell’etichetta Concord Jazz. Tocca infatti alla sassofonista Nubya Garcia mettere a frutto il già consistente percorso artistico all’interno della moderna scena jazz inglese.
“Source” è un progetto dove eleganza, creatività e innovazione scivolano con naturalezza, il sax di Nubya Garcia si erge a baricentro di una scenografia sonora imponente e strumentalmente agile, ricca di virtuosismi e frammenti poetici di pregevole intensità.
Joe Armon-Jones, Daniel Casimir e Sam Jones sono gli artefici della complessa motilità stilistica di “Source”, ma non mancano altri contributi come Richie Seivwright (Ezra Collective), Cassie Kinoshi (SEED Ensemble) e Sheila Maurice-Gray (Kokoroko), il cui contributo è particolarmente vivido nella lunga title track, un singolare viaggio nel mondo del dub che Nubya Garcia affronta con sapiente senso della misura, virando spesso verso un flusso da jam session.
La sensualità dei ritmi colombiani e le eccitanti geometrie vocali del trio La Perla regalano un’altra delle pagine più entusiasmanti del disco, con una profondità rituale che rimanda ad alcune pagine di Kip Hanrahan (“La Cumbia Me Está Llamando”).
Di ben altra fatta “Together Is A Beautiful Place To Be”, incantevole esemplare di veemenza melodica, che lascia spazio a brillanti assolo di piano, sax e tromba.
Ma la forza interculturale di “Source” non conosce limiti, le vibrazioni soul di “Pace” e gli avventurosi virtuosismi afro-jazz di “Before Us: In Demerara & Caura” sono due prove di quell’interazione temporale che rende l’album di Nubya Garcia singolare e denso.
La padronanza tecnica non prende mai il sopravvento: i tre minuti e trentotto secondi di “Stand With Each Other” sono in tal senso esemplari della capacità di sintesi e innovazione di Nubya Garcia, un’artista capace di sporcarsi le mani con le lussuriose trame di “The Message Continues” dove al soul si affiancano lievi tentazioni funky, le stesse che tengono banco in “Inner Game”.
A sigillo di tanta grazia, la chiosa di “Boundless Beings” ribadisce con eleganza la padronanza di melodia, improvvisazione e azzardo da parte dell'artista, eleggendo "Source" a progetto di primaria importanza nel panorama jazz contemporaneo.
11/10/2020