The Men - Mercy

2020 (Sacred Bones)
garage-rock, alt-country, psych

Puntualissimi come orologi svizzeri, Mark Pierro e Nick Chiericozzi approdano al disco numero otto (escludendo gli Ep disseminati lungo il cammino), continuando a lastricare un percorso che avrebbe meritato una notorietà ben più vasta. Difficilmente incasellabili, si sono evoluti nel tempo dall’urticante post-hardcore degli esordi a una forma di southern rock mutante, attraverso i continui cambi di una line-up che soltanto in anni recenti ha trovato una certa stabilità, grazie alla presenza degli affidabili Rich Samis e Kevin Faulkner.

Registrato in presa diretta, senza alcuna sovraincisione, “Mercy” è un vero e proprio bignamino che frulla cinquant’anni di musica con una naturalezza ammirevole. In ordine di apparizione scorrono i midwest landscape alt-country di “Cool Water”, la jam a briglie sciolte “Wading In Dirty Water”, fusione fra le cavalcate acide di Neil Young e i keyboards lisergici dei Doors, la ballad dolente per sola chitarra “Fallin’ Thru”, il “rocckettone” riverberato smaccatamente anni 80 “Children All Over The World”.

E poi ancora il Dylan sotto anfetamina di “Call The Dr.”, il rock’n’roll garage calligraficamente Rolling Stones di “Breeze” e il caldo abbraccio finale di “Mercy”. Una varietà che poche band al mondo sono in grado di proporre, scenari che mutano continuamente, senza alcun timore di misurarsi con riferimenti che potrebbero risultare scomodi per chiunque. Il rischio del confronto è sempre dietro l’angolo, ma nel loro garage di Brooklyn The Men continueranno imperterriti a cesellare il proprio sound.
It’s only classic rock but I like it.

19/02/2020

Tracklist

  1. Cool Water
  2. Wading In Dirty Water
  3. Fallin’ Thru
  4. Children All Over The World
  5. Call The Dr.
  6. Breeze
  7. Mercy


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