Quarto lavoro per Giuseppe Chimenti, in arte Modì, cantautore e chitarrista di origini calabresi ma da tempo trasferitosi a Roma, città che lo ha adottato anche dal punto di vista artistico. “Tsunami” è un disco che riesce a colpire la fantasia e l’attenzione del pubblico anche per la presenza di Fabrizio Massara, colui che rappresentò l’anima sintetica, la componente elettronica del prodigioso meccanismo attivato dai primi Baustelle, quelli del “Sussidiario” e de “La moda del lento”.
Massara non solo ha prodotto e arrangiato “Tsunami”, si è anche occupato di synth e programmazioni (il basso è di Valerio Mancini, la batteria di Alex Di Nunzio), e ha partecipato alla composizione di molte parti strumentali.
A un ascolto attento, non sfuggirà un certo “baustellismo”, che emerge nelle modalità espressive di queste nove tracce, costruite su un synth-pop fortemente debitore di tutto un immaginario anni 80. Con qualche azzeccata deviazione, come la chitarra che sottolinea in maniera semplice ma efficace lo sviluppo di “Le conseguenze del quartiere”, oppure l’interessante lungo intermezzo strumentale che arricchisce la conclusiva “L’ombrello sul viso”.
Canzoni dal profilo vintage che raccontano piccole storie quotidiane, osservate lungo le strade di una qualsiasi città metropolitana, e condite da certe speziature esotiche che facilmente si colgono nei quartieri periferici multietnici. Non manca qualche riferimento storico: “Aprile 86” richiama la tragedia di Chernobyl, mentre “Aldo” è dedicata all’intellettuale Aldo Braibanti, protagonista di un controverso episodio di cronaca giudiziaria italiana sul finire degli anni 60.
21/05/2021