Confusional Quartet

Confusional Quartet

2022 (Trovarobato)
avant-prog, no-wave, psych-jazz

Per il Confusional Quartet sembra che il tempo si sia fermato. L’ultima, omonima fatica rimarca la piena forma dello storico complesso bolognese, sempre tuffato in quel pot-pourri strumentale che raccoglie una serie infinita di influenze, che passano con facilità e metodo dal funk al jazz, dalla no-wave a protuberanze avant-prog, che col tempo sono diventate sempre più frequenti.
E dire che tre dei quattro attuali componenti (Lucio Ardito, Marco Bertoni ed Enrico Serotti) sono gli stessi che alla fine degli anni 70 diedero origine al sodalizio, poi confluito nel 1980 verso il seminale album d’esordio (omonimo, ovviamente), autentica pietra angolare della musica underground italiana del periodo e pubblicato dalla storica Italian Records, fondata da quell’Oderso Rubini che risulta ancora coinvolto nella produzione di questo nuovo progetto discografico.

Il Confusional Quartet ha, come al solito, ben poco di confusionario. Le sue sperimentazioni seguono una logica di scompiglio ordinato, un ossimoro che da sempre è stato il suo segno distintivo. Come accennato in apertura, il tempo, ma anche l’ingresso di Claudio Trotta in line-up (ex Deus Ex Machina), ha spostato l'approccio verso orizzonti meno affini alla no-wave e più prossimi a intrecci jazz-progressive.
L’album nasce da pensieri individuali, poi condivisi e sviscerati in sala prove per raggiungere un risultato compiuto più conforme alle caratteristiche di ognuno, in totale autonomia creativa. L’eterogeneità è costruita attorno a improvvise mutazioni d’espressione, di natura e di tempistiche. Dalle percussioni tribali di “Autobomba”, equipaggiata da un inciso che sarebbe perfetto per la sonorizzazione di un film horror anni 70, si trasla alle estrinsecazioni dadaiste, esotiche quanto primitive, di “Cralla”, dove il richiamo ai Talking Heads di “I Zimbra” appare ben più che un doveroso omaggio.

Le ipnotiche successioni di “Musikladen”, tra i momenti migliori in scaletta, sono guidate dal sassofono dell’ottimo Alessio Alberghini, dinamiche strutturali che si ritrovano anche nelle pirotecniche successioni di “Erba” e nelle corpose connotazioni synth-rock di “Sandonatoboyz”.
C’è spazio anche per qualche prestigioso inserto vocale, come quello di Pier Paolo Pasolini in “Ostia Lido” (non a caso, il luogo dove fu assassinato il poliedrico intellettuale bolognese) e di Carmelo Bene, che con la sua voce cadenzata, per l’occasione destrutturata, declama una porzione della sua “Lectura Dantis” all’interno del brano “Guido”, episodio avvolto da oscuri e sintetici impulsi strumentali. Atmosfere decisamente distese in “Proibidao”, rutilante festa a tinte carioca guidata dalla voce di Gabro Da Silva.

 

Grazie a un'articolata e visionaria proiezione stilistica, il Confusional Quartet dimostra per l’ennesima occasione di padroneggiare tutti gli ingredienti utili alla composizione di un perfetto antidoto per contrastare, anche solo per un attimo, le preoccupazioni che attanagliano i tempi odierni. Lasciarsi travolgere dai suoi scintillanti esercizi di stile è sempre un piacere, una delizia che dura ormai da più di quarant’anni.

09/01/2023

Tracklist

  1. Autobomba
  2. Cralla
  3. Funkistan
  4. Musikladen
  5. Ostia Lido
  6. Erba
  7. Particle Zoo
  8. Proibidao
  9. Guido
  10. Sandonatoboyz

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