I No Strange sono fin dagli anni 80 un gruppo imprescindibile per chi voglia approfondire la psichedelia italiana. Indubbiamente, rispetto a molte altre formazioni del periodo del cosiddetto revival garage e neopsichedelico, il gruppo torinese ha dimostrato di avere uno spessore superiore. I No Strange nascono nei primi anni 70 come RA-GEBEL, formazione in cui troviamo già Ursus e Alberto Ezzu. Ursus prenderà parte anche al nascente movimento punk. Si formano quindi i No-Strani in seguito diventati No Strange. Oggi sono ancora molto attivi e hanno realizzato di recente questo nuovo album intitolato “...E continuerò ad esistere”, pubblicato da Area Pirata e Psych Out per il momento solo in un vinile limitato a 500 copie.
Fin dalla copertina psichedelica e visionaria disegnata da Ursus si può entrare nell’atmosfera lisergica di un disco che è anche è figlio del tragico periodo funestato dalla pandemia del Covid. Rispetto agli album precedenti traspare quasi un senso di maggior intimità, come se Ursus e Alberto Ezzu, ritrovatisi da soli come all’inizio della loro carriera, fossero tornati allo spirito e al suono originari dei No Strange. La copertina del vinile è apribile e all'interno si trova un fascicolo di 8 pagine, contenente i testi di Ursus e di Alberto Ezzu, pubblicati su disco dal 1985 ad oggi e introdotti da una presentazione di Fiorella Gentile.
Fin dall’iniziale “Forse è fuggita” siamo proiettati in universo allo stesso tempo remoto e attuale, con testi sempre efficaci e profondi. Le sonorità, invece, svelano una psichedelia liquida non priva di elementi folk, che rimandano alla lezione della Incredible String Band e dei Kaleidoscope californiani. Merito anche di una strumentazione molto ricca in cui, oltre a chitarra, basso, batteria e synth, compaiono anche il liuto medievale e il saz turco. La voce di Paola Scatena riesce poi a donare un tocco surreale ai brani.
“Congiunzione di vite” riporta alla mente le meditazioni spirituali dei Popol Vuh, mentre “Il fiume sotto le piramidi” fa rivivere i misteri dell’antico Egitto. ”Il Tao dell’immaginazione” è un altro dei pezzi forti dell’album e, in un certo senso, chiude il cerchio, ricollegandosi al primo leggendario album dei No Strange. Impossibile non perdersi nelle ambientazioni oniriche e cosmiche di questa musica. La conclusiva “Tangeri” chiude in maniera sublime questo viaggio epico a ritroso nel tempo verso ere dimenticate.
“...E continuerò ad esistere” è un capolavoro mistico che ci porta letteralmente in un’altra dimensione.
19/06/2022